Written in the late 1970s before the author's critically acclaimed set of memoirs, A Warsaw Diary and Paris/New York, this uncompromising piece of fiction attempts to describe the "objeitive truth" about the Nazi occupation of Warsaw and its tragic aftermath. Narrator Tom is ostensibly writing a polemic in response to an article in a literary journal that described, he feels erroneously, his own activities as a WWII resistance fighter. But the book doubles as a reflection on the fortunes of a generation who came of age during the war. Reputedly, Tom is the illegitimate son of a famous Polish general, which gives him a certain cachet among his peers and inevitably leads him to abandon his promising career as a lawyer to join the Polish Home Army at the onset of the war. Ironically, it is his participation in the resistance movement that leads him later to be branded a "subversive" and jailed by the Communists. He also has a love affair with a mysterious tormented actress--the book's dominant storyline. Eschewing theatrics, Brandys presents the war years for the most part as banal, punctuated by acts of senseless violence; lethargic pacing and lengthy philosophical digressions detract from this otherwise splendid attempt to portray the lives of a displaced generation.
Questa è la storia di Tom, che si dice fosse figlio illegittimo del celebre maresciallo Pilsudski, ma ha comunque una sua famiglia, e una grande passione per il teatro, dove comincia come comparsa, per poi salire a interpretare piccoli ruoli. E dove s’innamora di Tola, che è un’attrice di teatro, e ha il cuore occupato dalla sua passione per il primo attore. E così, questa è anche la storia di Tola. Dell’amore di Tom per Tola, più che di quello di Tola per Tom, mai pienamente corrisposto. E quindi, Rondò è la storia dell’amore non corrisposto.
Durante l’invasione nazista, Tom si fa partigiano, senza abbandonare il teatro, e senza smettere di amare Tola. È proprio per questo amore, per salvare l’oggetto del suo amore, che Tom trasforma la vita in teatro: s’inventa una fittizia organizzazione partigiana clandestina, chiamata Rondò, come una composizione di Chopin, con la quale compie immaginarie azioni contro l’invasore. Nel suo gruppo di resistenza, Tom arruola Tola, le fa credere di essere parte attiva della lotta al nazismo, ma sotto sotto le evita di correre qualsiasi vero rischio. Il teatro si fa realtà.
Se non che il gioco della fantasia ha regole sue che scivolano via dal suo creatore: Rondò diventa una forza politica e militare influente, Tom comincia a passare informazioni utili ai servizi britannici, e, dopo la guerra, quando l’invasore diventa sovietico, si ritrova con l’accusa di deviazionismo che lo porterà in carcere. Sicuramente è aggravante la sua presunta parentela al mitico maresciallo, che tanto comunista non era. Ed è proprio dal carcere che Tom, in prima persona, racconta tutta la storia, la ripercorre dal principio scrivendo una lunga lettera a una rivista per smentire la ricostruzione che la stampa ha fatto di Rondò e, quindi, le accuse che gli sono rivolte.
Il momento convenuto tra i due amanti è l’inizio del monologo di Amleto, “Essere o non essere”
Equivoci e illusioni. Com’è il teatro. Com’è l’arte. Com’è anche la vita. La Storia diventa palcoscenico, si fa parodia. L’ambiguità regna in questa commedia degli errori.
Il romanzo di Brandys fu pubblicato nel 1982. È bello, non sempre facile da leggere, ma difficile da dimenticare.
To Be Or Not To Be - Vogliamo vivere!, il film diretto da Ernst Lubitsch, è invece del 1942, in piena guerra.
Qui, invece, segue la trama in breve di To Be Or Not To Be - Vogliamo vivere!, il film diretto da Ernst Lubitsch. È ambientato in Polonia durante l’invasione nazista e racconta di una compagnia teatrale di Varsavia al centro della quale, a interpretare i ruoli di protagonisti, c’è una coppia di attori, moglie e marito, Maria e Joseph Tura (sì, Tura, non Tola). Mettono in scena una loro versione dell’Amleto. Un ammiratore di Maria, un giovane e aitante aviatore, la raggiunge in camerino a un segnale concordato: ogni volta che Amleto-Joseph inizia il celebre monologo (Essere o non essere), Sobinski si alza dalla platea e raggiunge Maria in camerino. Durante la guerra, Sobinski si aggrega alla resistenza polacca di stanza a Londra e rientra in patria per una missione. Joseph Tura, il marito di Maria, per gelosia, per riconquistare la moglie che vede sedotta dal giovane pilota e partigiano, si prodiga per distruggere documenti compromettenti. Anche qui commedia degli errori, teatro che si fa realtà, realtà (Storia) che si fa parodia. Non manca un’esilarante imitazione di Hitler (Il grande dittatore di Chaplin è del 1940).
Ho riassunto le trame in modo molto sintetico: leggendo e guardando, somiglianze concordanze rimandi e sovrapposizioni sono numerosi, mi hanno lasciato stupefatto.
Questa fu l’ultima interpretazione di Carole Lombard, che morì nel gennaio del 1942, un mese prima della première del film.
Se in genere, nei romanzi, i protagonisti perdono la memoria a causa di disturbi nervosi, nella vita, secondo me, è vero generalmente il contrario: non ricordare è prova di salute mentale. Anzi, con uno sforzo terribile forse potrei ricordare tutto, una settimana dopo l’altra, con tutti i sogni, i dialoghi, i pasti, la pioggia e il sole. Ma proprio questo sarebbe morboso, il solo sforzo di riprodurre il tempo trascorso è qualcosa di anormale. E poi, fino a che punto quello che ricorderei concorderebbe con la verità?
In questo bellissimo (e un po' faticoso) romanzo in forma di memoriale, le riflessioni si alternano ai ricordi, mai proposti in ordine cronologico ma con continui salti temporali. A Varsavia, prima e durante l’occupazione nazista, uno studente fa la comparsa a teatro. Proprio lì conosce un’attrice – Tola – di cui si innamora, non ricambiato. Decide allora di farla entrare nella Resistenza, solo che gli incarichi e tutta l’organizzazione sono fittizi, sono una sua invenzione per poter mantenere i contatti con chi ama. Ben presto finzione e verità si confonderanno: questo gioco di specchi molto teatrale sfuggirà di mano al narratore e la fantomatica organizzazione Rondò diventerà reale e influenzerà le vite di molte persone.
Vidi Tola che portava un caffè a un tavolino. Non m’aveva ancora visto. Mi fermai vicino a lei e la guardai, avvertendo una pesante e torpida sensazione di quiete. Aveva i capelli lisci, era più pallida, come se un minuto prima si fosse lavata con l’acqua calda e il sapone e io pensai che lei era proprio così: molto pulita.
"Ero forse stato cieco a non prevedere che la guerra sarebbe divenuta per lei il teatro in cui recitare la sua grande, patetica parte?"
Siamo negli anni ’30 quando un solitario studente di provincia inizia a frequentare un teatro di Varsavia, dove un suo conoscente fa la comparsa. Il palcoscenico diventa fulcro della storia perché se, da un lato, è il luogo fisico dove Tom (pseudonimo del protagonista e voce narrante) s’innamora di una pallida ragazza Tutto, infatti, gira attorno ad una coesistenza tra realtà e finzione: ogni cosa ha un doppio strato significante.
Ascoltando un Rondò di Chopin nasce in Tom una fantasiosa idea, una recita che sfugge dalle mani del suo creatore per diventare cosa viva ”Rondò” diventa infatti il nome di una sua invenzione; una menzogna ideata per attirare l’attenzione di Tola. Così Tom fonda un inesistente gruppo partigiano sperando di attrarla con il fascino del mistero.
”Se per organizzare il mio teatrino di illusioni e creare una forma di non verità, identica alla realtà, mi servivo di invenzioni e di menzogne, lo facevo contro la morte, per salvare la vita. Agivo contro la morte di qualcuno, per salvare la vita di qualcuno. In fin dei conti mi comportavo come il destino, solo che i miei verdetti non erano ciechi, e non era il caso a guidare le mie provvidenziali decisioni. Sapevo chi volevo salvare e forse inconsciamente sapevo anche il perché: perché io stesso uccidevo. Probabilmente era per quello.”
Una farsa che gioca sulle ambiguità di una realtà in sé drammatica.
Una lettura che richiede un’ostinazione di cui al momento ero rimasta sprovvista. Ho faticato molto durante questa lettura. La struttura stessa è sfiancante: una lunga lettera in cui il fantomatico Tom risponde ad un articolo di una rivista storica presentando la sua verità. E’ un continuum dove il racconto è inframezzato da riflessioni più filosofiche. L’ho trovato stancante pur apprezzandone l’idea. Da qui le tre stelline...
”La cosa per me è importante perché ha una relazione diretta con la domanda che mi fu posta ripetutamente tra il 1950 e il 1953: «Ci prende per matti, pensando di farci bere le sue storielle?». Eppure io dicevo la verità. Mi sembra inquietante il fatto che il mio interlocutore – senza dubbio sincero in quei momenti – considerasse la mia verità come una sorta di fantasia che il buon senso umano doveva scartare immediatamente, come una menzogna o un’assurdità. Perciò se solo un matto avrebbe potuto credere alla verità di quelle affermazioni, chi mai poteva essere colui che le aveva inventate? Un matto. Ora io in me non avvertii mai, neppure per un momento, la follia; tutto quel che feci in quel periodo derivava da necessità logiche, potrei giustificare ogni cosa, passo dopo passo”
What is truth and what is illusion. Kazimierz Brandys looks for answers through the story of Tom - a young man in Warsaw during WWII. From the remove of cold war Poland, Tom sends a rebuttal to an article written in a magazine by Professor Janota. Tom wishes to explain the true origin of a WWII Polish resistance group called Rondo. What follows is a tale of unrequited love amongst the secret world of a city held captive. This looks at WWII from a point of view unlike most other literature about that era. Nazis, Allies and Holocaust victims are acknowledged but this is not their story. Ultimately Tom reveals that even in the dark circumstances of Warsaw in the 1940s people proceeded along paths their nature dictated. Tom loves a volatile actress, Tola Mohoczy. Tola loves the brilliant actor Cesar who is married to a most unlikeable actress. After Poland surrenders to Germany, Tom worries that the passionate Tola will become involved with dangerous underground movements. To keep her safe he invents a resistance group of his own - Rondo. He sends Tola on assignments carrying newspaper stuffed packets to imaginary connections. He succeeds fairly well until the ruse transforms into reality.
The narrative can be tricky to follow. The narrator has little regard for chronology,skipping about from pre-war to post war events with the heaviest focus on the actual war years. He frequently makes allusions to people not yet introduced, promising to explain later. In the end it assumes the structure of all memory - bits and pieces flowing together to create a complete story. The author has a deep regard and compelling ability to comment on the underlying emotions and motivations of the diverse group of characters he creates. What is the truth after all? According to Tom "The world and life involve more elements of fantasy then we usually admit." and "a biography is not made of facts but of our attitudes toward the facts". and finally "If i were to draw a diagram of my life, I would have to present two intersecting circles. In one of them I would write 'fears', in the other one 'hopes'. The overlapping area of the two fields would be called 'facts'."
Bellissimo romanzo denso di temi, riflessioni, spunti.. ti fa riflettere: qual'è il confine tra verità e finzione? cos'è il destino?e la libertà? Il protagonista fugge dal destino con la minuscola, rifiuta i ruoli che gli sono sostati cuciti addosso. È un romanzo intenso che consiglio.
"Al di fuori della natura a cui sapevo sempre di appartenere, non mi sentivo parte di nessun sistema più grande e più importante del mio io. La natura però parla con frasi lunghe, di cui io capisco solo frammenti: è per questo che più vivo, più taccio." (p. 184)
Bellissimo romanzo denso di temi, riflessioni, spunti.. ti fa riflettere: qual'è il confine tra verità e finzione? cos'è il destino?e la libertà? Il protagonista fugge dal destino con la minuscola, rifiuta i ruoli che gli sono sostati cuciti addosso. È un romanzo intenso che consiglio.
Rondo: Se ha afirmado que esta novela es un milagro. Es un milagro que un escritor haya sabido narrar los temas de la gran literatura del siglo XX -la crisis de identidad, el naufragio del héroe, la erosión del tiempo, la carrera enloquecida de la Historia- con las palabras de una historia de amor, con un juego de indicios y equívocos digno de una apasionante novela policíaca, y con una riqueza de personajes y ambientes que remite a la más sólida literatura del pasado. Rondó es la historia de un joven, Tom, normal como Buster Keaton, que se enamora de una actriz de teatro en la Varsovia de los años treinta. Ella, Tola, ama a su vez a un prestigioso y fascinante actor, Cezar. La acción está ambientada en el mundo del teatro, entre espectáculos, pruebas, cafés literarios. Por el amor de Tola, Tom inventa durante la guerra un grupo de resistencia antinazi, -Rondó, y asigna a Tola operaciones peligrosas- y ficticias para satisfacer el deseo de acción de ella sin poner su vida en peligro. Pero ¿lo hace verdaderamente para evitarle una muerte casi cierta? ¿O para mantener un control sobre ella? ¿O acaso para jugar con el destino y con la Historia? Al lector corresponde descubrir e interpretar este enigma siguiendo el desarrollo de una trama genial en una lectura que se hace de un tirón
This book is awful. A maddeningly slow, painful, utterly emotionless, plodding wreck. Some reviews have described it as "challenging" -- but I think that's charitable. The language is a little dense, sure, but I've read harder books with much more of a payoff. It isn't a rewarding challenge, and that's the problem. I wanted to like this, and waded in until page 100 before I realized things wouldn't change and it wasn't going to become more interesting. My partner-in-reading made it to page 150. We both surrendered.
I am, honestly, interested in the positive reviews of this. I can't imagine how anyone could really like it.
I enjoyed this story of a man's experiences in WWII Poland. The author skips around in time more than anyone else I've ever read! It got really confusing but the writing was so well done that I didn't give up.
If you can follow this story from its start to its conclusion (not reading it a one sitting) you have better powers of concentration and a far better memory than me. The Warsaw Uprising was a seismic betrayal of the Polish people; it is a shame that this convoluted narrative doesn't do it justice.
very intense and captivating for the first 150 pp - then it loses the grip a grip, I didn't manage to finish it in the end. but well, that's mother's life..