March 21, 2023
HANNO FATTO UN DESERTO E LO HANNO CHIAMATO PACE

La Valle di Bamiyan: nella grande nicchia scavata nella montagna un tempo c’era uno dei due giganteschi buddha che poi i talebani hanno pensato di rimuovere alla loro maniera.
Ho sentito parlare di Ahmed Rashid per la prima volta da Daniele Mastrogiacomo, in occasione della presentazione del libro di Daniele I giorni della paura: ne parlava come di un grande conoscitore del mistero talebano, un must per chiunque volesse saperne di più su questo argomento.

Rashid appartiene a un'ottima scuola di giornalismo, la migliore, secondo me l'unica: quella che si fa sul campo, andando, camminando, incontrando, parlando, intervistando, facendosi domande e cercando risposte, indagando, ricercando...
Un giornalismo che non si fa a casa propria, commentando fatti appresi dalle agenzie di stampa - e non si fa neppure restando nei bar e nei ristoranti degli alberghi - sicuramente neppure al seguito del politico di turno.
Un tipo di giornalismo che mi pare in estinzione - un giornalismo che mai potrebbe essere embedded - un giornalismo che in Italia ha attecchito sempre poco e si è quasi del tutto estinto.
Per esempio, Rashid dice:
Mi ci sono voluti sette mesi di viaggi, oltre cento interviste e un'immersione totale nella letteratura del business petrolifero - di cui non sapevo nulla - per riuscire infine a scrivere l'articolo.
Per un solo articolo!

Il libro si ferma all'immediato post 11 settembre. Da allora la situazione è sicuramente molto cambiata e quindi è una lettura a suo modo datata.
Ma Rashid aiuta davvero a far capire come e dove nascano i Talebani, aiuta a entrare dentro la loro cultura, e dentro l'Afghanistan in generale, paese oltremodo affascinante.
Più leggevo e più pensavo alle analogie tra i talebani e i Khmer rossi, finché lo stesso Rashid traccia il parallelo diretto.
D'altra parte, cosa aspettarsi da chi dice:
Noi musulmani crediamo che Dio onnipotente nutrirà tutti, in un modo o nell'altro.
Quindi, perché preoccuparsi di economia, politica, istruzione, sanità, sviluppo sociale? L'Islam provvederà.

Qala-e-Sabzi
Totalmente incapaci di governare, incapaci di una visione generale che vada oltre la repressione dei costumi, di un'idea di sviluppo al di là dell'arricchimento immediato tramite il contrabbando, il traffico di droga e di merci rubate, i Talebani hanno sicuramente contribuito parecchio a rendere l'Afghanistan il paese con la più alta mortalità infantile, con un'aspettativa di vita da medioevo (43/44 anni!), dove le uniche fabbriche in funzione sono quelle in cui le organizzazioni umanitarie producono arti artificiali, grucce e sedie a rotelle.

Minareto di Jam.-
Poi, hanno anche avuto un concreto aiuto in questa direzione da parte di altri...


La Valle di Bamiyan: nella grande nicchia scavata nella montagna un tempo c’era uno dei due giganteschi buddha che poi i talebani hanno pensato di rimuovere alla loro maniera.
Ho sentito parlare di Ahmed Rashid per la prima volta da Daniele Mastrogiacomo, in occasione della presentazione del libro di Daniele I giorni della paura: ne parlava come di un grande conoscitore del mistero talebano, un must per chiunque volesse saperne di più su questo argomento.

Rashid appartiene a un'ottima scuola di giornalismo, la migliore, secondo me l'unica: quella che si fa sul campo, andando, camminando, incontrando, parlando, intervistando, facendosi domande e cercando risposte, indagando, ricercando...
Un giornalismo che non si fa a casa propria, commentando fatti appresi dalle agenzie di stampa - e non si fa neppure restando nei bar e nei ristoranti degli alberghi - sicuramente neppure al seguito del politico di turno.
Un tipo di giornalismo che mi pare in estinzione - un giornalismo che mai potrebbe essere embedded - un giornalismo che in Italia ha attecchito sempre poco e si è quasi del tutto estinto.
Per esempio, Rashid dice:
Mi ci sono voluti sette mesi di viaggi, oltre cento interviste e un'immersione totale nella letteratura del business petrolifero - di cui non sapevo nulla - per riuscire infine a scrivere l'articolo.
Per un solo articolo!

Il libro si ferma all'immediato post 11 settembre. Da allora la situazione è sicuramente molto cambiata e quindi è una lettura a suo modo datata.
Ma Rashid aiuta davvero a far capire come e dove nascano i Talebani, aiuta a entrare dentro la loro cultura, e dentro l'Afghanistan in generale, paese oltremodo affascinante.
Più leggevo e più pensavo alle analogie tra i talebani e i Khmer rossi, finché lo stesso Rashid traccia il parallelo diretto.
D'altra parte, cosa aspettarsi da chi dice:
Noi musulmani crediamo che Dio onnipotente nutrirà tutti, in un modo o nell'altro.
Quindi, perché preoccuparsi di economia, politica, istruzione, sanità, sviluppo sociale? L'Islam provvederà.

Qala-e-Sabzi
Totalmente incapaci di governare, incapaci di una visione generale che vada oltre la repressione dei costumi, di un'idea di sviluppo al di là dell'arricchimento immediato tramite il contrabbando, il traffico di droga e di merci rubate, i Talebani hanno sicuramente contribuito parecchio a rendere l'Afghanistan il paese con la più alta mortalità infantile, con un'aspettativa di vita da medioevo (43/44 anni!), dove le uniche fabbriche in funzione sono quelle in cui le organizzazioni umanitarie producono arti artificiali, grucce e sedie a rotelle.

Minareto di Jam.-
Poi, hanno anche avuto un concreto aiuto in questa direzione da parte di altri...
