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L'età sottile

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Quando Gregorio incontra la Magia per prima volta ha quattordici anni, e l’infanzia gli sta scivolando di dosso come l’acqua del mare del piccolo paese del Sud dove va in vacanza. La proposta che gli viene fatta va oltre ogni immaginazione, e l’idea di diventare più potente di qualsiasi mortale sembra decisamente allettante… Se Gregorio accetta, però, dovrà nascondere a chiunque la sua nuova vita; dovrà tacere e mentire alla famiglia e agli amici di un tempo; dovrà abbandonare la sua normalità ed entrare in un mondo dove la parola è azione, e le azioni sono al di sopra di ogni giudizio. Un mondo di cambiamento costante, di pericoli mortali, di tradimento, ma dove l’amicizia è più potente della morte…
Originale, spiazzante, crudo, onirico e realistico al tempo stesso, dal più talentuoso e visionario autore del fantastico italiano un sorprendente romanzo di formazione che ci ricorda che ogni adolescente è mago, perché vuole conservare il potere dell’infanzia e trasportarlo integro nell’età adulta.

396 pages, Paperback

First published May 9, 2013

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Francesco Dimitri

34 books224 followers
Francesco Dimitri is an Italian author living in London.

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Displaying 1 - 30 of 52 reviews
Profile Image for Simona B.
898 reviews3,009 followers
August 7, 2017
4.5

*My English-speaking friends, it saddens me immensely to say that this little gem has not been translated in English nor in any other language, and that therefore it is only available in Italian, as far as I know. It would be worth to learn the language just so you can read this author. So what are you waiting for? Italian is beautiful. And I don't even need to be thanked.

“Da piccola pensavo che sotto al letto ci fossero dei mostri [...] Poi sono cresciuta e ho scoperto che i mostri non esistono, e poi sono cresciuta ancora e ho scoperto che esistono, ma non come li immaginiamo. Alla fine sono cresciuta abbastanza da sapere la verità: esistono, e sono esattamente come li immaginiamo.”

Quando lessi Pan, ai tempi, rimasi sconvolta. Fu un vero e proprio trauma, e ancora oggi, quando ci ripenso, quando ripenso all'esperienza di quella lettura e a quel libro, significa per me rispolverare un ricordo estremamente intimo e personale, che vorrei quasi nascondere a terzo, verso cui provo quasi vergogna nello stesso senso in cui la provavo (e la provo a tutt'oggi, ad essere onesti) se mentre guardo un film con qualcuno a un certo punto arriva una scena di sesso. Non mi imbarazza la scena in sé, ma il fatto di doverne condividere la visione. Se devo arrossire, lasciate almeno che arrossisca in solitudine.

Penso che nel corso del processo, o insieme di processi, che etichettiamo come crescita ci siano una infinità di momenti simili, non tutti, anche se probabilmente moltissimi, legati necessariamente alla sfera del sesso. E penso anche che Dimitri sia un eccellente autore young-adult nella misura in cui è affinata e raffinata la sua capacità di prendere momenti del genere, esperienze del genere, estrarne il succo e da lì ricavarne una storia. Non è una cosa facile da fare, e non è neppure concettualmente semplice da immaginare, perché un momento e quel che gli conferisce la sua propria sostanza sono cose che si definiscono alla perfezione solo nell'istante in cui si vivono, e sempre peggio da lì a proseguire in avanti sull'asse del tempo. Fuori da quell'istante, perdono potenza. Fissarle su carta, toglierle dal tempo, è di per sé un atto diminutivo. Ma Dimitri ci riesce. Non voglio parlare di perfezione o imperfezione, perché ci sono cose che riescono o non riescono, senza gradi, e a me sembra che questa rientri in quella categoria.

Ed è anche, questo nucleo imprescindibile dell'opera di Dimitri, una realtà in cui io rivedo molto gli anni della mia adolescenza e preadolescenza. Ho avuto una vita fin qui estremamente serena e felice, niente lutti o grandi traumi o nulla del genere, ma io ricordo quegli anni con terrore, come forse fanno tutti. Vorrei stringermeli al petto e gridare, ancora, Se devo arrossire, lasciate che arrossisca in solitudine. Va' via, non guardare, per favore, è mio. E quello che Dimitri fa diventa, sotto questa luce, ancora più miracoloso, perché nel mettere in scena tutto questo lui non soltanto guarda: te la fa rivivere tutta da capo vivendola a sua volta in prima persona, così che la tua storia diventa un po' sua e la sua tua, e tu ti senti violato ma non puoi davvero lamentarti, perché non hai anche tu violato la sua, di vita? E ritorna tutto lì, a quel dover condividere che di fronte a un momento intimo, che sia di dolore o di piacere, diventa così profondamente, acutamente imbarazzante, ma che in un certo senso è anche necessario.

Il punto è che Dimitri sa riconoscere la grande vulnerabilità che ci accompagna negli anni dell'Età sottile senza per questo farne di fatto una debolezza. Sono anni in cui siamo ancora piccoli (mi perdonerete la debolezza di questo "noi" per me un po' fuori tempo), ma questo non vuol dire che il discorso che ci riguarda e che ci viene rivolto debba assumere toni condiscendenti, o fasulli, o sdolcinati. (Anche perché le probabilità sono che a quei toni non presteremo orecchio.) Dimitri questo lo sa e cerca di dirlo a chiunque abbia voglia di ascoltare. E non credo lo si potrà ringraziare mai abbastanza per questo.
Profile Image for Tanabrus.
1,857 reviews164 followers
September 2, 2018
Eccoci all’ultimo libro di Francesco Dimitri, uno dei miei scrittori italiani preferiti.
E qui siamo ai livelli di Pan e di La ragazza dei miei sogni, per quanto mi riguarda. Livelli altissimi, quindi.
Romanzo di formazione, un ragazzo che viene introdotto al mondo della magia.
La magia vera, pericolosa. Ingombrante.
La sua vita reale si scontra con la vita altra, e alla fine ne è fagocitata.
Rinuncia all’amore, alla vita reale, alla vita sociale. Si dedica con tutto se stesso, sempre più, alla magia.
Al suo Maestro. Ai suoi compagni Apprendisti.
E poi l’attacco, la guerra. La furiosa battaglia per sopravvivere, in un mondo al di là delle leggi umane dove solo la propria Volontà può proteggerti e fare da Legge.
La crescita di Greg, il suo mutamento fisico e spirituale.
La perdita dell’occhio e l’acquisizione della conoscenza del mondo soprannaturale.
La perdita dell’amore e l’acquisizione dell’amicizia dei suoi pari.
La consapevolezza della morte, dell’effimerità della vita. E la consapevolezza del potere.
La vita reale che scompare di fronte all’esaltazione della magia, e la vita reale che ritorna quando arrivano gli attacchi, le tragedie. Quando il potere non basta e le vite reali si spezzano.

Il tutto mescolato con gli altri libri di Dimitri.
Si cita Dagon che è stato un apprendista di Levi.
Si cita Michele, sciamano di Roma.
Si cita Nemi, con il tempio e i satiri.
Si cita la teoria della Carne, dell’Incanto e del Sogno… ma si scopre che è questo, una delle tante teorie.
Perché nessuno può sapere realmente cosa sia la magia e come tutto funzioni, per ognuno può essere diverso.
Per i maghi come Levi, Gregorio, Simone, Diana e Elena la magia è Volontà e Immaginazione, droghe e sesso e morte, Potere. E’ comando e piano astrale, evocazione e creazione.
Ma non si negano le altre teorie. Non si nega Carne, Incanto e Sogno. Non si negano divinità e sciamanesimo.
Massima apertura, tutto è soggettivo, la realtà la creiamo noi con la nostra Immaginazione e la nostra Volontà.

Un gran bel libro, uno di quelli dai quali non riesci a staccarti e ti ritrovi alle due di notte che crolli dal sonno ma sei soddisfatto perché hai terminato la lettura, hai assistito alla fine dello scontro, sai come finisce la storia per il momento.
E sei triste, perché hai finito il libro e ora chissà quanto dovrai aspettare per immergerti nuovamente in un libro di Dimitri.

E goderti i suoi richiami agli altri libri.
E il suo citare Doctor Who, Buffy, Supernatural, D&D, Alan Moore, Neil Gaiman.
La mitologia.
Sai già che sarà una lunga attesa. Ma ne varrà la pena.

--------------

Rilettura 2018: mi ricordavo di questo libro come del migliore di Dimitri, alla pari con Pan.
Dopo averli riletti entrambi posso dire di essermi sbagliato, è il migliore di Dimitri, punto. Almeno fino a questo libro.
Un libro potente, intimo, che prende la Meraviglia di Pan e la mescola alla quotidianità, che mette da parte divinità e spiriti urbani per mostrarci la Magia nell'era moderna.
Da divorare tutto d'un fiato.
Profile Image for Carmine.
593 reviews58 followers
October 16, 2021
Fragile è il percorso

"Pensavamo di essere al sicuro. Pensavamo di essere immortali. Eravamo molto giovani e non sapevamo molte cose."

"Poi sono cresciuta e ho scoperto che i mostri non esistono. E poi sono cresciuta ancora e ho scoperto che esistono, ma non come li immaginiamo. Alla fine sono cresciuta abbastanza da sapere la verità: esistono, e sono esattamente come li immaginiamo."

Esiste un periodo, durante la nostra vita, in cui tutto sembra cucito su misura per noi: i giorni rimangono sempre uguali, le amicizie sono eterne e l'amore affiora senza avvisaglie.
Fotografato quel mondo, quei momenti e tutti i ricordi annessi?
Andare avanti significa dover tradire se stessi in virtù di scelte che consumeranno il proprio microcosmo, giorno dopo giorno.
Crescere implica il saper lasciare indietro tutto ciò che con noi non può restare; e la perdita dell'innocenza è sempre lì a ricordare il prezzo che pagheremo oggi nella speranza del domani.

Dimitri dà una decisa spallata ai pregiudizi verso il genere fantasy.
Fa sempre bene ricordare che un pregiudizio, in quanto tale, è importante per un solo e unico scopo: essere superato.
L'opera dello scrittore italiano si rivela un romanzo di formazione narrato con italiano pulito, ma non semplicistico; i contenuti, affrontati dalla prospettiva di un ragazzo inserito nel suo normale microcosmo di incertezze e paturnie, mai banalizzati dalle facilonerie assortite che potrebbero insediarsi in urban fantasy dal taglio young adult.
Agile nel ritmo narrativo e in tutte quelle sfumature etiche capaci di mettere più volte in discussione la morale del lettore, L'età sottile convince per quasi tutto l'arco narrativo, con la sola controindicazione di un finale pallido e stanco.
Profile Image for Annalisa.
124 reviews27 followers
November 3, 2019
Intanto è utile dire che è uno dei miei autori preferiti.
Poi che lo ritengo uno dei più bravi scrittori italiani.
Il romanzo, come definirlo?

Un urban-fantasy? No, restrittivo.
Un romanzo di formazione? Anche, ma non solo.
Una maniera romanzata per introdurre certi argomenti?
Forse.

Certo è che l'autore conosce ciò di cui scrive, lo si capisce benissimo che non si tratta solo di ricerche ai fini della scrittura.

E forse è per questo che la lettura trascina nei rarefatti regni dell'Incanto, del Sogno e della Carne, si fatica ad uscirne, si vuole rimanere, rileggere, rileggere!
Profile Image for Bianca Marconero.
Author 32 books490 followers
July 19, 2013
Gentile signor Dimitri,

Ho chiuso il Suo libro e ho capito cosa provava la protagonista di Misery.

Non medito certo di rinchiuderLa e costringerLa a scrivere per me, ma col suo ultimo lavoro ha guadagnato un credito che tende ad infinito.

Le sarò grata per ogni riga che regalerà al mondo.
Fosse anche la lista della spesa.

M.B.
708 reviews175 followers
July 10, 2013
Francesco Dimitri torna nella "sua" Roma, e lo fa con un libro che ha tutti i requisiti per presentarsi come nuovo capolavoro, forse ancora più di quel suo Pan che l'ha consacrato come nuovo Maestro del fantastico italiano.
Sono stato un po' indeciso sul voto a questo romanzo: se Pan rimane, nella mia esperienza di lettura, abbastanza intoccabile, questo nuovo romanzo pare perfetto sotto tutti i punti di vista, se non fosse per un target che è più prettamente adolescenziale. Non si pensi a un romanzetto per adolescenti o - sia mai! - a una deriva young adult: se è vero che L'età sottile è, per Dimitri, l'adolescenza, il tono del romanzo è sempre elevato, maturo, configurandosi forse più come romanzo destinato a chi adolescente è già stato.
Ciò che rende un capolavoro questo romanzo è il perfetto incastro tra forma e contenuto, tra una struttura narrativa classica, da romanzo di formazione, una padronanza tecnica magistrale e una inventiva e originalità che in Italia ha ben pochi eguali. L'intuizione geniale che sta alla base del romanzo è quella che dà il titolo: l'adolescenza è l'età sottile per eccellenza, un'età in cui, molto più dell'infanzia, l'identità è mutevole, le pareti tra i mondi sottili e fragili, e si è pregni del potere di modellare infinitamente il proprio futuro.
La storia è quella di un anti-Harry Potter, se vogliamo: un ragazzo viene scelto da un presunto mago per diventarne apprendista. Nessuna scuola di magia, né civette né incantesimi luminosi, ma nozioni di Piano Astrale, possessione e controllo mentale, riti sessuali, e soprattutto, sempre in agguato, la morte. Sul versante più prettamente fantastico l'autore riversa la sua vasta conoscenza, rielaborata con ottima creatività, inserendo così il romanzo in quell'universo più ampio, fatto di Carne, Incanto e Sogno, che abbiamo già conosciuto con Pan. Nell'elaborazione dello scenario socio-culturale in cui si muove il protagonista si mescolano invece letteratura fantastica e giochi di ruolo, Neil Gaiman e Buffy la Cacciatrice. A intersecare questi mondi, una Roma meno magica, forse, rispetto a quella di Pan, che è la Roma della vita quotidiana alla quale il protagonista è costretto a rinunciare, perdendo la sua ragazza, allontanandosi dal padre che non conosce altro terreno di contatto, una scuola che non sa essere più scuola di vita. Rilevante il conflitto generazionale, soprattutto nell'ottica dell'impianto formativo del romanzo: Greg, che non vuole diventare quel che è diventato suo padre, simbolicamente e materialmente si ritrova a dover "uccidere" (o tentare di uccidere) figure adulte, che si tratti del padre violento di un amico o del suo stesso Maestro. Ma ci sono molti altri conflitti simili, che non svelo per non rovinare la lettura. Basti questo però a rendere l'idea di un romanzo in cui l'impostazione da bildungsroman combacia felicemente con una struttura narrativa che appare sempre accattivante, tiene incollati alla lettura, e non impedisce la piena espressione delle potenzialità e della creatività dell'autore. Alla fine, a voler cercare una morale, L'età sottile appare una ingegnosa allegoria: crescere è un po' come entrare in una dimensione diversa, in cui puoi decidere se sottometterti alle leggi degli uomini, o cercarne di altri, in cui sei chiamato a compiere scelte audaci e sacrifici. L'età sottile è la magia della crescita e l'avventura più bella si possa mai raccontare.
Profile Image for Angela Ryan.
Author 7 books115 followers
November 16, 2013
FANTASTICO! in tutti i sensi. Dimitri sembra il Quentin Tarantino della scrittura. Non saprei come altro definirlo. Questo libro è TUTTO! TANTO! TROPPO! Gregorio, il protagonista, ha una vita come tante, all'apparenza, una vita di quelle che scorrono senza troppi intoppi, nonostante le fragilità che a essa appartengono. Ed è proprio in vite come questa che accadono grandi meraviglie di tanto in tanto, meraviglie come la magia. Gregorio viene scelto per essere un'apprendista mago, ma non pensate di trovarvi di fronte a un Harry Potter nostrano, perché siamo ben lontani dal genere. Qui è tutto molto pulp, dalle descrizioni, che non disdegnano la crudezza in alcuni punti e che rendono tutto molto credibile e veritiero, alle emozioni che ti bruciano dentro mentre leggi. Solo alla fine ti rendi conto di essere rimasta in apnea per tutto il tempo. La trama è un susseguirsi di eventi che ti lasciano piacevolmente stordita e tutto ha talmente tanto senso, che alla fine ti ritrovi a crederci davvero. Tanto di cappello all'autore, per aver scritto un capolavoro, e per avermi fatto venire i brividi una pagina sì e l'altra pure. Super consigliato a palati da intenditore.
Profile Image for Lisachan.
311 reviews32 followers
March 3, 2017
GESU', un altro libro sul quale non posso fangirlare apertamente con la mia donna perché non l'ha ancora letto! *si strugge* (Il che significa, un altro libro che desidero intensamente farle leggere, due di fila, non capita quasi mai. *gasp*)

Cavolate a parte, mi è piaciuto tantissimo. Dimitri non solo scrive molto bene, ma ha una padronanza del linguaggio narrativo in ogni sua sfaccettatura (tempi, stili, uso della prima persona, organicità della trama e dei punti di riferimento dell'universo espanso all'interno del quale i protagonisti si muovono) veramente invidiabile. A livello prettamente tecnico (odio fare questo tipo di considerazioni, ma quando ci sta, ci sta) il romanzo è a mio parere ineccepibile. Funziona tutto tuttissimo: ho letto di qualche critica al finale, ma onestamente io ho trovato perfetto anche quello. (Levi! *geme d'amore*) Chiude tutti i punti lasciati aperti, senza lasciare con l'amaro in bocca, ed allo stesso tempo mantiene una sorta di sospensione che rende chiaro che la storia di Gregorio è comunque una storia in divenire, e questo nonostante l'io narrante sia quello di un Gregorio più adulto che le vicende della sua vita, ormai, le ha belle che vissute. Ci vuole maestria per raggiungere questo tipo di equilibrio, e Dimitri ce l'ha.

Il romanzo, poi, funziona da Dio anche a livello emotivo: coinvolge, trascina, l'ho letto in una settimana e tutta l'ultima parte, veramente, quando ci arrivi hai solo voglia di sederti da qualche parte e non alzarti più finché non hai finito di divorarla (lol, pun not intended, se il romanzo l'avete già letto e cogliete la reference).

Un'altra cosa che ho letto in altre recensioni è che L'età sottile sarebbe in realtà un romanzo per adulti sotto mentite spoglie. Mi permetto di dissentire: mi sale un po' la tristezza a pensare che si possa credere che questo non sia un romanzo targettizzato per l'adolescenza solo perché Dimitri parla esplicitamente di sesso e affronta, nella sua narrazione, tematiche molto pesanti in maniera molto ruvida. Non c'è niente di più adolescente del sesso esplicito e delle tematiche pesanti trattate in maniera ruvida. L'età sottile è intensamente un romanzo per giovani adulti. (E' esattamente il tipo di romanzo al quale vorrei somigliassero tutti i romanzi per giovani adulti.) Non gli si fa un complimento, rinnegando la sua natura. Al contrario, è una natura che andrebbe rivendicata, coltivata e aiutata a fiorire come filone. Senza contare che è sempre bellissimo osservare opere dal respiro narrativo così evidentemente internazionale ma con radici profondamente piantate nella quotidianità del territorio italiano. In questo senso, L'età sottile mi ha dato le stesse sensazioni di Lo chiamavano Jeeg Robot, e questo sì è, almeno per quanto mi riguarda, un complimento immenso.

Leggerò sicuramente dell'altro, di Dimitri. Mi ha convinto alla grandissima. Daje.
Profile Image for Malitia.
86 reviews123 followers
October 6, 2013
Chi padroneggia il panorama del fantastico italiano riconosce nel nome di Francesco Dimitri quello di un autore che, pur con risultati talvolta opinabili, sa rivisitare con originalità un genere che da sempre arranca nel nostro Paese, tra cattive imitazioni di Tolkien e young adult poco originali e mal scritti.

Le opere di Dimitri attirano di solito un pubblico di età borderline, per via del linguaggio immediato e occasionalmente raffinato, ma anche per scene maliziose che poco si adattano ai più giovani, in un quadro ambiguo dove realtà e soprannaturale dapprima si sfiorano e poi si fondono.

L'età sottile vuole inserirsi invece nel panorama dei romanzi per ragazzi - come suggerisce il titolo stesso, che fa riferimento a quel duttile particolare periodo della vita sensibile a cambiamenti fisici e prospettici - con un protagonista sedicenne, Gregorio, alle prese con un duro percorso di formazione scandito dalla magia.

Attirato dalla proposta di Levi, misterioso stregone che colleziona apprendisti per uno scopo imprecisato, Gregorio si addentra nelle pratiche magiche imparando, prima di tutto, a conoscere se stesso e le percezioni del suo corpo. La magia si incastra perfettamente nel mondo reale, il mondo della Carne che è complementare a quello del Sogno e dell'Incanto, e del Piano astrale; la si percepisce nelle fratture della vita, quando questa ti spinge a limite, a godere intensamente dell'attimo anche - e persino - in punto di morte. La magia si manifesta nel momento intenso e palpitante dell'alterazione di coscienza, costringendo ad arrendersi al suo potere e a divenire parte di essa: l'eccitazione sessuale, le esperienze di premorte, l'assunzione di sostanze stupefacenti (con palese riferimento allo sciamanesimo).

Dimitri esplora ogni aspetto del confronto con l'autorità - Levi, cui deve obbedienza e sincerità, anche a costo di compromettere i legami affettivi più importanti - e contemporaneamente prende coscienza d'essere al di sopra delle leggi umane: la magia è potere assoluto, ma su di essa vige la regola del do ut des, per questo è costantemente presente la minaccia del pericolo e della morte.

Se quello che molti considerano il migliore dei romanzi di Dimitri, Pan, è intriso di una ridondante impronta di paganesimo - un inno costante accompagnato dalla critica estenuante, seppur giustificata, al cristianesimo - L'età sottile è invece perfettamente bilanciato, più insinuante e intrigante, complice forse il fatto che le 'teorie' dell'autore sono già state ampiamente introdotte nelle opere precedenti. Frequentissimi sono infatti i riferimenti a Pan, che concernono sia le dottrine sia i personaggi: accenni a Michele, a Dagon, a Nemi non sono rari. Ma ciò che Dimitri fa è soprattutto concretizzare, forse ancora più che in Pan, la possibilità di un mondo extrasensoriale che si riflette nella libertà dai dogmi sociali, religiosi, culturali. Lo fa presentando l'elemento magico come banalmente vicino, incredibilmente accessibile, affascinante e temibile, eppure pronto a essere assorbito. Quello di Gregorio verso la maturità è un percorso terribile, dove lui si fa artefice del destino altrui, oltre che del proprio. Ma è un percorso di libertà, di frenesia, per certi versi invidiabile: pochi di noi conoscono i propri limiti, troppo stagnanti nella tranquillità della routine.

L'età sottile è, per chi scrive, un ottimo romanzo, ma non esente da qualche elemento criticabile: nel rapporto genitori-figli, in quello con il proprio mentore - di assoluta fiducia prima, di dubbio poi, e di ripristinata stima alla fine, alla 'Harry Potter-Albus Silente' -, e in alcune caratteristiche degli altri apprendisti si riscontra qualche stereotipo. Una certa scena finale, dove si ritrova un altro tipo di legame padre-figlio, risulta più pregna di patetismo che di pathos, e le motivazioni che spingono il figlio contro il genitore appaiono, se non inverosimili, quasi caricaturali.

Sono tuttavia le uniche critiche che posso permettermi di muovere a questo formidabile romanzo, coinvolgente dall'inizio alla fine nonostante le 396 pagine. Adatto a tutte le età, L'età sottile è una pagliuzza d'oro nel fiume piuttosto torbido e reboante del fantasy italiano.
Profile Image for Astrosio.
1 review2 followers
August 13, 2013
Piccolo estratto:
"Da piccola pensavo che sotto al letto ci fossero dei mostri, ed evitavo di guardare lo spazio buio tra il pavimento e il materasso. Ero convinta che se avessi guardato, avrei visto qualcosa, una mano, o un tentacolo, uscire da là, e non volevo: se doveva uscire, che facesse da solo. Poi sono cresciuta e ho scoperto che i mostri non esistono, e poi sono cresciuta ancora e ho scoperto che esistono, ma non come li immaginiamo. Alla fine sono cresciuta abbastanza da sapere la verità: esistono, e sono ESATTAMENTE come li immaginiamo".
Piccolo commento:
è un libro che si fa leggere tutto d'un fiato, e quando si arriva alla fine, si cerca di rallentare la lettura perché dispiace lasciarlo. non credo debba aggiungere altro: chi ama leggere conosce la sensazione, sa di cosa parlo.

p.s.
Dall'inserto La lettura del Corriere della Sera del 11 agosto 2013:
"[L'età sottile] è il miglior libro fantastico italiano tra quelli usciti negli ultimi anni."
"Il fantastico italiano ricomincia adesso, con romanzi come L'età sottile."

p.p.s. la pagina facebook del libro: https://www.facebook.com/etasottile
Profile Image for Loredana Puma.
Author 6 books16 followers
August 5, 2013
La magia del divenire adulti
L’età sottile… così Dimitri definisce l’adolescenza, quel magico e terrificante periodo a cavallo fra l’infanzia e l’età adulta, il tempo del cambiamento in cui i confini si assottigliano e dobbiamo accettare che niente, nel bene e nel male, sarà più come prima; quando davanti ai nostri occhi si aprono nuovi scenari e inaspettate possibilità, ma al tempo stesso ci rendiamo conto di dover abbandonare quel senso di sicurezza legato all’essere bambini e, quindi, meritevoli di protezione.
Un tema già trattato in tutte le salse, ma a cui uno fra i più talentuosi autori italiani del fantastico riesce a dare nuova linfa in questo notevole romanzo di formazione.
Gregorio, sedici anni, si trova proprio in questo momento difficile e delicato quando riceve la più strana proposta che si possa immaginare. Cosa pensereste, infatti, se un uomo avanti negli anni vi avvicinasse in un bagno pubblico sostenendo di essere un Mago e vi proponesse di diventare il suo apprendista? Probabilmente chiamereste la polizia (e, visto che non viviamo in un romanzo, fareste anche bene XD), ma la curiosità e l’insoddisfazione per una vita intrisa di grigiore quotidiano spingeranno ovviamente il nostro protagonista ad andare un po’ più a fondo.
Attenzione, però. Qui non siamo nel mondo incantato di Harry Potter, e questo è un tipo di magia ben diverso, molto più vicina alla magia (se così vogliamo definirla) “reale”, o quantomeno realmente praticata: un nodo di Volontà e Immaginazione, fatto di viaggi sul Piano Astrale e rituali in cui per raggiungere nuovi piani dell’esistenza occorre spingersi oltre il quotidiano (ponendosi se necessario in situazioni estreme: sesso, vicinanza alla morte, uso di droghe). Un universo estremamente pericoloso, frequentato da persone che in virtù del loro potere si pongono al di sopra delle leggi degli uomini, e in cui basta immaginare qualcosa e crederci fermamente per renderla reale; che poi lo sia davvero, reale, ha ben poca importanza, perché le conseguenze, siatene certi, lo saranno.
A questo punto - permettetemi una breve divagazione - non posso non sorridere ripensando a chi a suo tempo accusava il maghetto della Rowling di avvicinare i giovani al satanismo. Mi chiedo come reagirebbero questi signori se per caso si imbattessero – evento assai improbabile, per fortuna – nei romanzi di Dimitri. Immagino che correrebbero a organizzare un bel rogo in piazza! :P
Tornando al romanzo, era da parecchio che non mi capitava di divorare un libro di 400 pagine in un giorno solo, nell’assoluta e totale incapacità di metterlo via. Un primo impatto assai positivo con questo autore, che fino a ieri conoscevo solo da “lontano”. Naturalmente sono anni che sento parlare dell’osannato Pan, e tempo fa in libreria ho leggiucchiato i primi capitoli di Alice nel paese delle Vaporità. Ma è stato solo quando ho iniziato a sfogliare distrattamente L’età sottile, e in un attimo mi sono ritrovata catapultata su una spiaggia alla fine dell'estate, che ho pensato “Devo avere questo libro!”
A livello stilistico, Dimitri è uno scrittore grandioso, non c’è nulla da dire: sia che ci descriva la spiaggia deserta di Portodimare (la località in cui Gregorio trascorre le vacanze), un tratto d'asfalto arroventato dal sole o una Roma autunnale sferzata dalla pioggia, noi siamo lì, insieme a lui, a sentire, vedere, annusare.
Il protagonista, con cui non si può fare a meno di entrare in empatia, è del tutto realistico nelle sue reazioni, nei dilemmi e nelle scelte che si trova a compiere, mai facili e perfino discutibili sul piano della morale comune.
La trama ti avvolge, ti cattura, ti incatena, alternando sapientemente azione, suspense e riflessione. Nulla appare forzato o artificioso, e non c’è un atteggiamento, un sentimento o un pensiero dei personaggi che risulti banale o finto.
Fra gli autori italiani che si cimentano nel fantastico, Dimitri è sicuramente fra i pochissimi a potersela giocarsela alla pari con i pezzi da novanta anglosassoni. E questo sì, che è tutto dire! :)

Da qualche tempo a questa parte mi piace associare alle mie recensioni un brano musicale. In questo caso è Wrapped around your finger dei Police, da cui è tratta l'azzeccata citazione che apre la "Parte prima" del romanzo:
http://www.youtube.com/watch?v=Gondjz...
Profile Image for Cinzia Laviano.
255 reviews5 followers
November 6, 2013
"Era come se il tempo dalla morte di mia madre non fosse mai passato. Pensai, con la lucidità che hai quando stai molto male, che la morte è davvero veloce; se solo fosse più lenta forse noi uomini potremmo sfuggirle, ma lei corre, succede in un attimo, ti acchiappa e poi non ti lascia più andare."

Quando hai amato un libro specifico di uno specifico autore, hai sempre paura di iniziare a leggerne un altro. Temi che non sia all'altezza delle tue aspettative perché, anche se inconsciamente, ti aspetti molto da quelle pagine.
Ho adorato Pan e La ragazza dei miei sogni. Alice, ahimè, non mi ha toccato... E' stata la mia prima delusione. Così, con l'Età Sottile, avevo paura di ripetere l'esperienza.
Ma poi, è stato amore.
La storia che queste pagine mi hanno raccontato è diversa. Non è il genere che affolla le librerie, non è magia capace di farti sognare, non ti fa evadere dal mondo reale e credere in qualcosa di migliore.
E' magia che fa paura, che corrompe, è umana come è umana la guerra, l'odio ma anche la speranza e l'amore.
Gregorio è un protagonista vero, un romano che va al sud per le vacanze, sempre nello stesso posto, con i problemi di un ragazzo qualunque. La vita non sarà troppo gentile con lui ma anche questo è reale. La vita non è mai gentile, dà e toglie senza crearsi problemi. I problemi li lascia sempre a te, senza una scusa o una raccomandazione. Così, quando gli viene offerto un dono, benché inusuale, tremendamente irreale ed inatteso, lui lo prende con la stessa diffidenza, curiosità e timore che io stessa avrei provato.
E da lì, lentamente ma inesorabilmente, tutto cambia.
Avere un rifugio, qualcuno di cui fidarsi con cui condividi un enorme segreto, riuscire a sentirsi diversi, nel modo piacevole, e speciali, è qualcosa di bello ma allo stesso tempo pericoloso. Qualcosa che costringe a fare scelte, spesso dolorose e che ti strappa via la convinzione che sei intoccabile, quasi immortale.
Nell'età in cui sei un adulto con le convinzioni di un bambino, a metà, su quel sottile confine che separa l'infanzia dall'età adulta.

Non dico di più perché va letto. Lo merita Gregorio e lo merita Levi. Lo merita Roma. Lo merita la storia raccontata. Lo merita Francesco Dimitri. Ma soprattutto, lo meritate voi.
Profile Image for Marco.
Author 1 book20 followers
May 27, 2013
Dimitri prova ancora una volta di essere l'incontrastato Re italiano del genere "urban fantasy", e lo fa tornando, dopo la parentesi psichedelico-steampunk di "Alice Nel Paese Della Vaporità", alla "sua" Roma nonostante sia ormai da anni emigrato a Londra. Una Roma dove la magia è viva e tangibile, e dove non c'è spazio per compassione o happy endings: una Roma assolutamente Reale, dove Carne, Incanto e Sogno si mischiano e creano vortici capaci di catturare chiunque, dai personaggi ai lettori.

Romanzo di formazione e manuale di Magia pratica (quella vera, se si sa leggere fra le righe), "L'Età Sottile" è forse il miglior romanzo di Dimitri, persino superiore all'epicità di "Pan" nel suo riuscire a trovare una perfetta coerenza di stile.

Consigliato a tutti, ma sopratutto a quelli che pensano che in Italia non si scrive niente di buono: in massima parte è vero, verissimo. Ma quando si mischia Carne, Incanto e Sogno, allora si può anche compiere il miracolo di ridare vita all'asfittica letteratura del Belpaese.
Profile Image for La Stamberga dei Lettori.
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July 18, 2013
Francesco Dimitri torna nella "sua" Roma, e lo fa con un libro che ha tutti i requisiti per presentarsi come nuovo capolavoro, forse ancora più di quel suo Pan che l'ha consacrato come nuovo Maestro del fantastico italiano.
Sono stato un po' indeciso sul voto a questo romanzo: se Pan rimane, nella mia esperienza di lettura, abbastanza intoccabile, questo nuovo romanzo pare perfetto sotto tutti i punti di vista, se non fosse per un target che è più prettamente adolescenziale. Non si pensi a un romanzetto per adolescenti o - sia mai! - a una deriva young adult: se è vero che L'età sottile è, per Dimitri, l'adolescenza, il tono del romanzo è sempre elevato, maturo, configurandosi forse più come romanzo destinato a chi adolescente è già stato.

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Profile Image for Grazia Gironella.
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March 23, 2014
Quanto è bravo questo autore che non conoscevo! Stile quasi ineccepibile, ma soprattutto una storia originale, dall'atmosfera forte, che non ti lascia andare fino alla fine.
Profile Image for Coligne.
76 reviews
August 9, 2013
Era da tanto che non recensivo. Ma questo è un romanzo di quelli cui dopo devi parlarne, non puoi restarne indifferente.

Come già ne accennavo nel Segnalibro, l'ho divorato in poche ore, rinunciando anche al sonno, perché dovevo assolutamente leggere un altra pagina. Mi ha tenuto sveglio fino alle 4 e mezza del mattino, e di libri che siano riusciti a farlo ce ne sono ben pochi, e sono tutti tra i massimi capolavori del Fantasy (a cominciare da Il Signore degli Anelli)

L'Età Sottile è un di quei libri che hanno la rara capacità, quasi magica, di trasportarti in un sogno.
Perché io stanotte non ho letto un libro, l'ho sognato. Di libri capaci di farti immedesimare nei personaggi, nel farti pensare di essere tu a vivere quelle avventure -quante volte ho immaginato di essere io a portare quell'Anello al Monte Fato- o a farti esclamare "Vorrei essere li!". Bene, questo è diverso, questo è di più. Questo non ti fa dire "sto leggendo un ottimo libro", ti fa dire "sto sognando". E sai che è un sogno, ma non te ne frega niente, e vuoi continuare a sognare, non puoi farne a meno.
Poi, quando lo chiudi, quel libro, il sogno finisce, e tu ti "svegli", frastornato, come se avessi sognato davvero.
È un esperienza quasi onirica, che sono un libro altrettanto onirico può regalarti.

Ebbene, fidatevi quando vi dico che L'Età Sottile è un di quel libri.



Appare evidente -almeno ai miei occhi- che Dimitri ha avuto l'ispirazione per questo libro da Il Circo della Notte (che guarda caso è l'unico altro libro che mi ha fatto dire le stesse cose che detto sopra), d'altro canto è lo stesso autore ad ammetterlo.
Si badi, ho parlato di ispirazione. Dimitri ha preso l'idea di base di quel romanzo, e l'ha fatta sua. Poi ci ha scritto una storia. Ma è la sua storia, non quella della Morgenstren. Le somiglianze tra i due libri finiscono qui (se non per una generica atmosfera onirica che pervade entrambi i romanzi. Anche se ne Il Circo è molto più marcata, ne è in tratto caratteristico). Il libro è più maturo del precedente (Pan non l'ho letto, quindi non posso giudicare se anche rispetto a quello). Non solo stilisticamente, ma anche di contenuti.
Laddove Alice era un guazzabuglio incomprensibile, un mero guscio usato da Dimitri per "spiegare" (senza riuscirci minimamente), L'Età sottile è prima di tutto una storia. Una storia molto bella, per inciso.
Non che non ci siano i concetti a lui tanto cari, ma qui sono introdotti gradualmente, in modo chiaro, e si integrano perfettamente nella trama del libro. In Alice si capiva che erano cose estranea alla vicenda, inserite forzatamente. Li prima ci dice cosa sono Carne, Incanto e Sogno, poi ci spiega cosa sono. Qui succede l'esatto contrario. Prima spiega, poi da un nome. Ed è tutto chiaro, sopratutto, non ti viene da dire "ma che c***o stai dicendo, Francè?".
Questa è la differenza tra i due libri, che rende il primo una schifezza colossale, l'ultimo un gran bel libro (a renderlo un capolavoro sono l'ambientazione e l'atmosfera)

Certo, se evitasse di richiamare l'attenzione del lettore ogni due secondi sarebbe meglio, ma glielo si più perdonare. A livello di trama alcune cose erano un po troppo prevedibili, altre non mi sono piaciute.




Poi, è stato bravissimo ne gestire la storia. Inizia con elementi di assoluta normalità.
Cita cose normalissime, cose che siamo abituati ad usare ogni giorno: cita gli SMS, Facebook, skype. Roba poco Fantasy. Cose reali, normali, familiari, rassicuranti. Ti culla con un un confortante senso di familiarità, per poi piazzarti un elemento disturbante. Arriva Levi con la sua strana proposta, e allora capisci che no, non sarà una banale storia delle vacanze di un ragazzino, che sarà qualcosa di inaspettato, e magico.
E lo pone proprio ne momento giusto, quando ci stiamo abituando. Stuzzica la nostro curiosità, e allora non puoi fare a meno di andare avanti, perché -come il protagonista, vuoi vedere se Levi dice sul serio, come finirà la vicenda. E a quel punto sei già in trappola, non puoi più tirarti indietro, devi continuare a leggere.
Dimitri ci presenta dei personaggi non certo monodimensionali: sono complessi, dalle molte sfaccettature. A parte l'antagonista finale non c'è un personaggio che sia veramente"buono" o "cattivo", come le persone reali hallo tutti la loro dose di entrambi.




Il tema principale del libro, il centro di tutto è il rapporto tra Maestro ed Allievo. Un rapporto che richiede una competa e totale fiducia nel maestro, da parte dell'allievo: una cieca fedeltà, anche.
È un rapporto che tende ad assumere i tratti della mutua esclusività, come abbiamo ben presto modo di capire. Un rapporto di quel tipo non lascia spazio ad altre fedeltà. Gregorio all'inizio è combattuto, dentro di lui le sua varie fedeltà lottano (ed ha ancora maggior ragione Marco nel fare un paragone con la Hobb), ma alla fine soccombe, e tutto viene sacrificato sulla altare della "Magia". Gli amici, la famiglia, persino l'amore vengono sacrificati nel nome di questa sempre crescente cieca fiducia nel proprio Maestro, nella speranza che porterò altra conoscenza, altro potere. Ed infine si scopre che questa fiducia forse non era così ben riposta, così mutua, come sembrava.


Non è un caso, badate, che ad un certo punto, vengano citate Sette religiose e pedofili. Proprio per niente.

L'ultima cosa che mi chiedo è come sia possibile che dalla stessa penna che ha scritto questo romanzo, sia uscito anche una roba come Alice, non me lo spiego.
Profile Image for Lordmax.
26 reviews2 followers
April 10, 2017
In una parola bello.

Una bella storia di crescita e un bel percorso iniziatico.
Francesco riesca a raccontare la storia di Gregorio (il protagonista) e di come incontra la magia senza perdersi in complicanze o voli pindarici.
Il romanzo è quasi una percorso fra i tarocchi dove il giovane folle incontra il mago e con lui attraversa tutte le fasi della crescita.
La qualità a mio parere più importante è la semplicità.
Francesco riesce a creare un romanzo, una storia, che da esattente quello che promette: qualcosa di piacevole da leggere e con cui farsi compagnia.
Profile Image for Old Man Aries.
575 reviews30 followers
May 28, 2013
Quando esce il nuovo romanzo di un autore che amo le sensazioni sono contrastanti.
Da una parte c’è l’ovvio entusiasmo di leggere una nuova opera di qualcuno che già ha saputo trasportarmi in un suo mondo, ma dall’altra (soprattutto se l’autore non ha molti romanzi alle sue spalle) c’è il timore che questa volta ti possa deludere per qualche motivo: è uno dei motivi per cui non ho mai avuto il coraggio di leggere nulla di Dan Simmons dopo aver tanto amato la quadrilogia di Hyperion, la paura di essere deluso.

Ecco, queste sono state le emozioni con cui ho affrontato la lettura de “L’età sottile”, quarto romanzo di Francesco Dimitri: il fatto che l’abbia letto in pochi giorni, tornando a divorare pagine come non facevo da tempo, dovrebbe ben spiegare quale delle due sensazioni sia stata soddisfatta.

Dopo un romanzo particolare come “Alice nel paese della vaporità” (da me molto apprezzato, ma che so aver generato giudizi contrastanti), l’autore torna nella Roma di “Pan” e de “La ragazza dei miei sogni“, raccontandoci stavolta il percorso di crescita di un giovane mago sedicenne, Gregorio.

“Ecco qua, un altro Harry Potter” sento già dire qualcuno.

Scordatevelo.

La magia raccontata da Dimitri nasce dalle sue ricerche sull’occultismo e sul neopaganesimo, dai suoi approfondimenti, dal suo background culturale: non è una magia “bella”, non è una magia da sogno, è una magia che fonda le sue radici nei nostri istinti e nella nostra storia.

Ma la magia è, per molti versi, solo una scusa per un romanzo di formazione e crescita che descrive l’adolescenza con maestria, senza supponenza e con pieno rispetto, come quella fase di transizione da ciò che sognavamo di essere e ciò che decideremo di diventare.

Gregorio dovrà conoscere il prezzo del potere, certo, ma dovrà anche venire a patti con un lato oscuro che non immaginava di avere, accettarlo e metterlo al proprio servizio piuttosto che venirne sopraffatto.

Dovrà imparare ad affrontare verità scomode o parziali, menzogne apparenti, realtà dietro le facciate e inconsistenze dietro apparenze solide.

Conoscerà l’amore, l’odio, il dolore, il calore, la paura, la tristezza.

Imparerà forse a perdonare tradimenti e delusioni o, quanto meno, a superarne il dolore.

Imparerà che "l'unica cosa peggiore del non sapere niente è sapere un poco"

Imparerà, soprattutto, a perdonare se stesso.

Come tutti noi, in fondo.

Il tutto condito con citazioni prese a piene mani dalla cultura di qualunque nerd che si rispetti, da Doctor Who a Buffy, passando per Supernatural, senza contare i gustosi riferimenti impliciti agli altri romanzi che dimostrano la volontà di Dimitri di costruire un proprio piccolo ma ben definito universo narrativo.

Piaciuto quindi? Senza ombra di dubbio.

Non so ancora dire se mi sento di porlo ai livelli di Pan: quel romanzo portava con sé anche il sapore della novità sia nell’autore che nell’idea e nell’approccio ad essa; qui le regole sono già definite, in qualche modo si sa cosa aspettarsi e questo toglie il gusto del “totalmente nuovo”.

Rimane “solo” una bella storia, ben raccontata e con bei personaggi.

Direi che potete accontentarvi, no?

PS: una nota di demerito alla Feltrinelli di Corso Buenos Aires, dove hanno ben pensato di esporre questo libro nella sezione per bambini. Ecco, magari informarsi sul contenuto sarebbe utile, prima di fare errori del genere.
Profile Image for Valeottantadue.
135 reviews10 followers
December 3, 2013
Quando è uscito questo libro, ho avuto subito voglia di leggerlo, la trama è accattivante e, non so perché, Francesco Dimitri, mi ha ispirato un 'immediata fiducia, pur non avendo mai letto nulla di suo. Non ancora almeno.

Mi aspettavo tutt'altro devo ammetterlo, ma non per questo sono rimasta delusa.

Gregorio ha quattordici anni quando incontra Levi per la prima volta.
E' Un adolescente come tanti, con i problemi di quell'età, le prime pene d'amore, la scuola, gli amici, la famiglia.
Ricordo come ci sente durante l'adolescenza..in bilico, tra l'infanzia e l'età adulta. Un periodo meraviglioso e complicato. E' veramente, come dice il titolo, un'età sottile dove, in parte, giochiamo le nostre carte. Sicuramente, facciamo del nostro meglio.
Quell' incontro cambierà il destino di Gregorio, Levi gli proporrà una strada, non facile certo, ma molto allettante. Gli chiede di diventare suo apprendista, di diventare un Mago. Contro ogni logica e buon senso Gregorio accetta. Da allora il suo cammino sarà duro, dovrà accettare di perdere molte cose, rinunciare agli affetti, tutto in nome di una conoscenza più ampia, in nome di un destino più grande.

Mi aspettavo più un libro alla Harry Potter, lo ammetto, dove la magia fa sognare. Ho trovato invece un libro crudo e spiazzante, dove la magia c'è ma è quella vera, quella esoterica. Qui la magia è Sesso, è Volontà, Controllo, Immaginazione e Morte. Ma questo non fa perdere verosimiglianza al romanzo..anzi sono dosate in modo talmente impeccabile..da renderlo ancora più vero e più vicino.
Le scelte che Gregorio dovrà fare non sono semplici, specie per la sua età, ma lui le affronta..nonostante tutto.
I personaggi sono ben definiti, hanno un mondo interno vasto e complesso. Sullo sfondo la quotidianità, fatta di scuola, di famiglia e di conflitti. Un leit motiv in particolare mi sento di citare..il conflitto con il padre, che sia biologico o acquisito. Gregorio non va d'accordo con suo padre e vede in Levi una guida, ma anche questi ha i suoi segreti, anche lui i suoi difetti. Padri e figli che non si comprendono fino in fondo mai.

La struttura è quella del romanzo di formazione, dove tutti i protagonisti crescono e vanno avanti, vivono in altre parole. Sono loro,alla fine a scegliere la strada da percorrere.
Il narratore è il protagonista stesso, un uomo ormai, che ripercorre quel periodo, come un nonno che racconta la sua vita ai nipotini o scrive le sue memorie, e narra senza svelare troppo ne troppo poco.
La prosa mi ha incantato, dura e poetica al tempo stesso, non riuscivo a staccare gli occhi dal libro, avrei voluto divorarlo. Ho preferito sorseggiarlo, come si sorseggia il caffè..un gusto amaro e dolce al tempo stesso.

che altro aggiungere?? leggetelo perché ne vale la pena..mentre per quanto mi riguarda leggerò di sicuro
anche gli altri libri dell'autore tra cui Pan e Alice nel Paese della Vaporità. So già che non mi deluderanno
Profile Image for ringoallavaniglia.
233 reviews22 followers
August 8, 2013
Questo libro mi ha fatto provare di nuovo una piacevolissima sensazione, che non avvertivo da un pò: un'immersione talmente alienante da farti avere qualche attimo di disorientamento quando si viene riportati alla realtà, neanche si stesse dormendo invece di leggere.
"L'età sottile" è un'altra ottima prova di quello che ormai considero da tempo un bravo scrittore; si tratta indubbiamente di una storia meno azzardata delle precedenti ma più curata e matura.
Dato il tema , un adolescente e la sua iniziazione alla magia, la banalità è dietro l'angolo ma viene intelligentemente evitata, non tanto grazie alla trama quanto alle scelte narrative. La storia è infatti narrata in prima persona dal protagonista, ma si percepisce che il racconto avviene molto tempo dopo i fatti: il punto di vista è quindi quello di un adulto che guarda indietro a una fase della sua vita ingenua ma cruciale; trovo che il libro ne abbia guadagnato molto e che abbia dei passaggi davvero notevoli. Inoltre il protagonista è un personaggio interessante con una grande oscurità dentro di sè anche da adolescente, dettata in parte dai suoi trascorsi ma principalmente dalla sua natura.
Di contro, come ho già detto, la trama non è proprio memorabile e la conclusione forse un pò affrettata.
A questo giro poi l'ambientazione romana non mi ha fatto impazzire, ho preferito di gran lunga quella pugliese e non mi sarebbe affatto dispiaciuto se il libro si fosse svolto solo lì.
Una cosa che non mi è piaciuta: le continue citazioni; Dimitri proietta infatti sul protagonista i propri gusti letterari e non. Per carità li condivido in pieno (si va da Gaiman, a Lovecraft, a Doctor Who, agli Smashing Pumpkins.. con me sfonda una porta inesistente), però mi sono sembrati forzati e non sempre in linea con il personaggio.
In conclusione: lo consiglio, nonostante non sia privo di difetti è un libro che ti afferra.. fatevi afferrare :)
Profile Image for Rita .
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August 7, 2017
AMARO COME LA VITA

Ho iniziato questo romanzo senza troppe aspettative, in quanto è difficile per me apprezzare i fantasy: sono infatti eccessivamente razionale e vorrei che tutto trovasse una spiegazione logica. Ma, pensandoci bene, dove sarebbe il bello se così fosse?
"L'età sottile" si basa proprio su un'aura enigmatica che ricalca quello che è il mistero della prima giovinezza. Infatti, oltre all'elemento fantastico, rappresentato dalle coinvolgenti avventure dei protagonisti, alle quali è difficile non partecipare, vi è anche quello concreto: i riti con cui i personaggi vengono iniziati alla magia sono un'allegoria del passaggio all'età adolescenziale (basti pensare, per esempio, al riferimento alla sessualità), mentre i combattimenti in cui essi sono coinvolti simboleggiano i conflitti, interiori e non, con cui siamo costretti a fare i conti quando perdiamo l'innocenza infantile, e quindi ci assottigliamo quasi fino a perdere la nostra identità, che dobbiamo ricostruire daccapo.
In definitiva, ho trovato questo libro semplicemente meraviglioso, un grandioso romanzo di formazione, originalissimo e anche un po' amaro, proprio come lo è la vita, e proprio per questo motivo molto realistico.

"Pensavamo di essere al sicuro. Pensavamo di essere immortali. Eravamo molto giovani e non sapevamo molte cose."
Profile Image for Miriam Mastrovito.
30 reviews17 followers
June 11, 2013
Francesco Dimitri è uno degli autori che amo di più in assoluto. L’ho scoperto con un po’ di ritardo, quando era già alla pubblicazione del suo terzo romanzo, Alice nel paese della Vaporità. È stato allora che è scoccato il colpo di fulmine; giunta all’ultima pagina sono corsa a comprare Pan e La ragazza dei miei sogni, poi mi sono fiondata sui saggi e con grande ansia ho atteso che scrivesse ancora. Inutile aggiungere che ho esultato all’annuncio dell’uscita de L’età sottile. Quando ho cominciato a leggerlo le mie aspettative erano alle stelle, i timori anche. Le quasi quattrocento pagine che mi attendevano avrebbero potuto ripagarmi dell’attesa così come riservarmi una cocente delusione. Oggi sono felicissima di poter dire che mi hanno regalato una grande conferma...
continua a leggere su Il flauto di Pan
http://il-flauto-di-pan.blogspot.it/2...
Profile Image for Eustachio.
695 reviews56 followers
June 6, 2018
Dopo la delusione di Alice nel Paese della Vaporità, in un'epoca in cui compro qualcosa come tre libri all'anno e sempre con gli sconti e molti editori continuano a proporre prezzi osceni per gli ebook, ci sono voluti mesi, tante recensioni entusiaste e un paio di amici per convincermi a comprare L'età sottile. La vigilia di Natale ho girato tre librerie e ho aspettato che un commesso pescasse l'ultima copia rimasta nel negozio per averlo finalmente tra le mani. E poi, dopo questo giro che neanche se acquistando L'età sottile stessi salvando il Natale, ci ho messo due mesi e mezzo per ridimensionare le aspettative e cominciare a leggerlo.
Ora che l'ho finito, dopo una notte di riflessione, direi che è un bel libro. Purtroppo mi è impossibile considerarlo senza fare paragoni con gli altri libri di Dimitri che ho letto. Da una scala da Alice a Pan, è decisamente sul versante Pan. In una scala da uno a cinque, quattro stelle gliele do arrotondando per eccesso, ricordandomi cose come: ha saputo appassionarmi, non ha punti morti; vedendo la storia come un romanzo di formazione fantasy, «un duro apprendistato per diventare adulti», dove alla crescita come apprendista c'è anche quella come persona, con le scelte e i sacrifici necessari — insomma, vedendolo come tutto questo anziché come un urban fantasy qualunque, posso chiudere un occhio su alcuni aspetti del finale; ci sono dei piacevoli rimandi a Pan, anche se questa Roma è leggermente diversa e stavolta a incantarmi è stata Portodimare (non solo la città, proprio le parti della storia ambientate lì); il taglio sulla magia è particolare, realistico, come non l'ho mai vista prima — del tipo che c'è bisogno di allenarsi anche fisicamente e di lavorare il legno per creare una bacchetta, del tipo che i riti tra droga e sesso hanno il retrogusto di setta, del tipo che agli apprendisti è richiesto credere sulla fiducia, immaginare, far finta di, col risultato che quando la magia è visibile è spettacolare e genera un piccolo sense of wonder.

Le note dolenti riguardano i personaggi e il finale. Che sono argomenti macroscopici e detta così ci sarebbe da chiedersi cosa m'è piaciuto (risposta: leggi il paragrafo precedente), ma sono più cose che mi hanno fatto storcere il naso e mi rendevano incerto sul numero di stelle da dargli che difetti veri e propri.

Non si sa di preciso in che anni è ambientata la storia. All'inizio pensavo che l'adolescenza di Gregorio combaciasse con l'adolescenza di Dimitri. Poi sono spuntati riferimenti culturali più o meno recenti. L'uso di Facebook, "taggare" che è entrato da un pezzo nel linguaggio comune e il fatto che Gregorio, figlio di un genitore tirchio, possa permettersi un iPhone — tutti questi indizi mi fanno pensare che la storia sia ambientata tra il 2010 e il 2012, cioè quando presumo sia stata scritta. Ipotizziamo che Gregorio abbia sedici anni nel 2011 e che quindi sia nato nel 1995, ok? Bene, seguitemi.
Gregorio, la sorella e la ragazza citano Buffy (serie tv andata in onda in Italia dal 2000 al 2005). La suoneria del suo cellulare è la sigla di Firefly (serie tv andata in onda in Italia nel 2006). È piacevolmente stupito che un adulto conosca Felicia Day (attrice americana comparsa nell'ultima stagione di Buffy, in Dr. Horrible's Sing-Along Blog, creatrice di The Guild e personaggio ricorrente di Supernatural). Paragona una certa esperienza con il decollo del Tardis di Doctor Who (serie tv che ora è sulla bocca di tutti, ma che in Italia m'è sembrata sempre un po' messa da parte e che scopro tramite Wikipedia che è stata trasmessa dopo una pausa di quattro anni proprio dal 2011 da Rai 4). Da una parte sono contento (nomina Firefly e Felicia Day, orgoglio nerd!), dall'altro non riesco a non chiedermi: ma esistono ragazzi nati nel 1995 che nel 2011 citano Buffy, che hanno come suoneria la sigla di Firefly, che già sono fan di Doctor Who e che conoscono Felicia Day?
Da qualche parte su un manuale di scrittura ho letto che usare la scusa del «Conosco una persona che fa/sa questo» non è un modo valido per giustificare una caratteristica o un talento straordinario nei personaggi. Conosco una ragazza che ha studiato da sola qualcosa come sei lingue e ne parla fluentemente almeno la metà. Il lettore accetterebbe da solo un personaggio del genere solo perché esiste una persona così? Naa, bisogna renderlo convincente. Lo stesso vale per Gregorio. Però Dimitri giustamente è concentrato più sulla trama che sul dare un senso a certi riferimenti o a spiegare quanto nerd sia Gregorio.
Gregorio quindi è un adolescente qualunque che fa i riferimenti che potrebbe fare un ventenne appassionato di serie tv o è un sedicenne nerd? La seconda, pare. A pagina 24 dice: «Di magia qualcosa sapevo: avevo giocato a Dungeons & Dragons, a Mage, e avevo letto i fumetti di Alan Moore e Grant Morrison. Ascoltavo i Led Zeppelin e a Roma avevo due amiche wiccan». Il punto però è che sono solo parole: non c'è mai un momento in cui Gregorio guarda Buffy e Firefly in streaming/dvd/replica o The Guild su Youtube o in cui gioca a D&D (anche se a un certo punto dice che per via dell'apprendistato non ci gioca più da un anno). Non vengono nominati gli amici nerd con cui avrebbe fatto giochi di ruolo da tavolo e le due amiche wiccan sono limitate a quella frase.
L'impressione è che Gregorio non sia altro che un piccolo-Dimitri, non tanto nel carattere, quanto nelle conoscenze e nei gusti. Una cosa simile l'ho notata ne L'insalata sotto la neve, ma lì il protagonista si rifaceva espressamente a una cultura d'altri tempi — si sottolineava il fatto che fosse strano. Gregorio invece si comporta come un adolescente qualunque, ma ha le conoscenze e i gusti o di qualcuno di minimo dieci anni più grande o di un nerd di tutt'altra pasta.
Se Gregorio è il piccolo-Dimitri, un nerd che sa qualcosa di magia e che ripete almeno tre volte: «Ero curioso» quando si tratta di decidere sottostare alle condizioni di Levi o tirarsi indietro, il grande-Dimitri è Levi, un nerd con una cultura molto più vasta e che di magia ne sa a palate. Il momento più triste nell'incontro tra piccolo-Dimitri e grande-Dimitri è questo
«Agli amici assenti, agli amori perduti, agli antichi dei... la conosci?»
«... E alla stagione delle nebbie» continuai io. «E che ognuno di noi possa sempre dare al diavolo ciò che gli spetta».
Levi assentì soddisfatto. «Neil Gaiman: voi ragazzi sapete ancora leggere roba buona».
(pag. 31)
Con piccolo-Dimitri che naturalmente conosce Sandman a memoria e grande-Dimitri che gli fa i complimenti. Srsly, dude?
(Da questo punto in poi ci saranno SPOILER più o meno pesanti. Se non hai letto il libro e hai intenzione di farlo non proseguire!)
Posso anche capire che il condividere le stesse passioni possa essere un primo tassello nel rapporto Gregorio-Levi (specie considerato quello tra Gregorio e suo padre, come quello tra Levi e suo figlio). D'altra parte però poi non posso neanche stupirmi se il Big Bad porta Gregorio in un ristorante pretenzioso e se l'apprendista del Big Bad è un fighetto. Per citare Lemony Snicket: «Of course you can trust me. We read the same books».

In una recensione ho letto che i personaggi sono schematici e concordo in pieno. Forse è perché in Pan c'erano più punti di vista mentre qui è tutto filtrato da Gregorio, ma i personaggi mi sono sembrati molto più sottili — non nel senso di ambigui, anzi, nel senso di bidimensionali, poco memorabili, descrivibili tranquillamente in due parole (dettaglio che però non stona necessariamente con la Roma più normale e vista dal "basso" rispetto a quella colorata e vista dall'"alto" di Pan). Anche il rapporto di amicizia creatosi tra gli apprendisti mi sembra più per dovere di trama che per altro. Gregorio-Dimitri scrive «Cominciammo a legare» e legano: non so, avrei sacrificato volentieri l'aspetto di lezioncina degli incontri, con Levi che fa la stessa domanda a ogni personaggio e ognuno dà una definizione di magia non così rivelante per la storia, per qualche scena in più tra i personaggi. Paradossalmente mi è sembrato molto più autentico e toccante il rapporto che si crea tra Gregorio e il Muro che quello con gli altri — proprio perché li lega un'esperienza comune anziché un «Cominciammo a legare».

Ultima nota dolente, il finale. Mi sta bene che tutto si riduca a un conflitto padre-figlio. Mi sta meno bene che venga sollevata l'ipotesi della lezione, ipotesi che ho paura sia fondata e che nonostante ciò preferisco ignorare. Con l'ipotesi della lezione non solo l'impresa perde di senso, ma perdono di senso anche le decisioni, i conseguimenti e soprattutto le morti dei personaggi: se le cose si fossero messe davvero male, Levi sarebbe potuto intervenire, e questo sminuisce il rischio corso dai personaggi, per non parlare di chi poteva non rimetterci la vita se Levi li avesse resi partecipi sin dall'inizio di quello a cui andavano incontro.

Note random:
- Lo stesso giorno in cui ho letto di Gregorio che perde un occhio, mi sono rotto la montatura degli occhiali sopra la lente sinistra, il che — escludendo lo scotch prima e la saldatura poi — mi ha fatto sentire un po' Gregorio. Sì, perché rompere la montatura attorno alla lente sinistra è paragonabile a perdere un occhio.
- I momenti in cui Gregorio spariva dietro Dimitri: l'uso dell'espressione sense of wonder (pag. 258) e una velata frecciatina all'editoria italiana o a qualcuno in particolare: «Fu una cena editoriale a salvarci. La madre di Simone era stata invitata al lancio di non so quale nuovo libro di uno scrittore con un buon agente e nessun altro merito. Per quanto, a detta di Simone, sua madre avesse una predilezione per i libri pallosi, anche lei aveva un limite, e aveva supplicato il marito di accompagnarla. Questo ci lasciava casa libera: lode al tedio dell'editoria italiana» (pag. 268).
- L'ultima parte sa molto di Harry Potter e i Doni della Morte: tre giovani maghi in fuga dallo stesso mago che vogliono uccidere. Con tanto di scena finale in cui il protagonista e il mago mentore si incontrano in un posto tranquillo fuori dalla realtà per dare qualche spiegazione.
Profile Image for Valentina Tini.
Author 2 books5 followers
November 5, 2020

Voto: 3.25

Ero curiosa nei confronti di questo autore perché viene spesso accostato ai nomi di Luca Tarenzi e Aislinn come esponente del panorama fantasy italiano e, avendo apprezzato i primi due autori (tra alti e bassi), pensavo di dover dare una possibilità anche a Dimitri. Non mi sono mai convinta a cominciare questo romanzo, però, perché da trama, copertina e incipit sembrava uno di quei romanzi onirici sul realismo magico che odio con tutta me stessa. Forse, se non lo avessi già comprato usato, avrei rinunciato a leggerlo, nonostante le ottime recensioni lette in giro. Invece alla fine mi sono costretta a cominciarlo, che mi ispirasse o meno.

Il primo impatto non è stato dei migliori. Non mi piaceva lo stile asciutto e sintetico né l’ambientazione troppo contemporanea, o il fatto che sia il protagonista del futuro a parlare e che cominci narrando cose avvenute due anni prima della storia vera e propria. Mi sembrava il diario delle vacanze al Sud di un adolescente romano. Anche l’incontro con questo fantomatico mago era stato a dir poco deludente e la sfilza di tragedie che si susseguono nella storia mi aveva spinta a credere che si trattasse di un romanzo drammatico invece che fantasy, uno di quei contemporary lacrimevoli che di solito evito come la peste. Ci ha messo un po’ a ingranare, ma alla fine ce l'ha fatta.

Da un lato ho apprezzato l’originalità del fatto che quella che descrive è magia “vera”: come ha detto qualcuno in una recensione, questo libro può quasi essere preso come un manuale pratico di magia moderna. C'è però da dire che io leggo fantasy perché mi piace la magia spettacolare o inaspettata, mentre questa l’ho trovata sottotono. Non ho quindi apprezzato molto la prima parte del libro, in cui praticamente ci sono solo queste lezioni di magia. Più interessante la seconda, dopo il suo ritorno a Roma e dopo che si è integrato nel gruppo di apprendisti. Anche la magia si fa più interessante, così come le dinamiche della storia. Perfino il protagonista, che all’inizio avevo trovato un po’ anonimo, ha cominciato a definirsi ai miei occhi e non mi è dispiaciuto. Se non altro non c’è niente del solito buonismo: la magia è pericolosa e i maghi pure e perfino gli apprendisti, nonostante siano solo ragazzi, si dimostrano capaci di essere spietati. Nell’ultima parte la storia ha ingranato bene e me la sono letta tutta d’un fiato. Quasi mi è dispiaciuto che non ci fosse un seguito, visto che finalmente arrivava la parte interessante, dove loro hanno più padronanza della magia.

Alla fine si è rivelato un romanzo più concreto e meno onirico di quello che mi aspettavo. È riuscito a superare le mie aspettative (che, in effetti, erano sotto i piedi) e l’ho trovato piacevole. È un po’ lontano dei miei gusti, ma, anche se non diventerà mai uno dei miei libri preferiti, non mi pento comunque di averlo letto. È sicuramente qualcosa di originale rispetto al panorama fantasy attuale. È anche un romanzo che si cala molto nel mondo contemporaneo italiano. È un modo di riproporre un genere conosciuto e più prettamente americano in un modo italiano; non solo nell’ambientazione, ma anche nel modo di approcciarsi alla storia: laddove una storia americana si sarebbe concentrata più sul salvare il prossimo o roba simile, la storia italiana punta invece più sul dramma personale. È stata una lettura interessante.
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379 reviews43 followers
May 25, 2017
L'"Età sottile" di Francesco Dimitri, a differenza degli ultimi libri che ho letto, mi ha dato esattamente quello che mi aspettavo - anche dalle impressioni ricevute dai pareri espressi dalle persone sulla mia flist goodreads. Volevo una storia fresca, avvincente, che parlasse di magia in modo macabro e 'cattivo'. E questo ho trovato.
Mi risulta sempre complicato avvicinarmi ai libri di genere italiani, e soprattutto avevo timori su Dimitri dopo quello che avevo letto intorno al suo primo romanzo, ma devo ammettere che l'"Età sottile", sopra ogni altra cosa, è scritto bene. E' un romanzo che ricerca un suo stile crudele, diretto, 'forte', e ci riesce, mantiene sempre quello stile, che vuole essere anche lo stile sincero di un ragazzino e il suo modo di raccontare le esperienze che gli hanno cambiato l'esistenza.
Il punto di vista di Gregorio è abbastanza riuscito. Forse c'è qualche momento d'incertezza, forse in generale nel romanzo ci sono degli aspetti che non mi hanno convinta, che non mi sono sembrati convincenti, forse ciò dipende dal fatto che più che essere il punto di vista di Gregorio-personaggio, è quello di Gregorio-adulto che rivive il suo passato. Pure questo espediente aggiunge un po' di suspence a una storia che lascia comunque sempre col fiato sospeso.
Si tratta di una storia affascinante; avrei voluto leggere di più della magia, vorrei quasi che ci fosse un seguito alla storia per trovarmi proiettata ancora in questo mondo.
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Author 9 books10 followers
December 11, 2018
Un libro rapido, scorrevole, un po' cupo. Un ragazzo come tanti incontra un uomo che dichiara di volergli insegnare la magia: le premesse potrebbero sembrare simili a quelle di Harry Potter, ma questa storia è molto diversa. Le tinte sono più scure, l'atmosfera più dura e cinica. Il giovane Gregorio crescerà e cambierà nell'apprendere la magia, pagandone il prezzo.
L'ambientazione italiana, molto ben descritta e circostanziata, rende tutto più tangibile e minaccioso. Belli i personaggi, costruiti con attenzione alla loro psicologia e ai loro rapporti reciproci.
13 reviews
September 25, 2022
Francesco Dimitri è forse il miglior autore weird italiano. "L'età sottile" è la sua prova migliore, per quanto anche le altre siano davvero ottime. Un romanzo di formazione che riserva anche momenti spietati, un po' come lo è la vita, e che non lascia nulla al caso. L'intreccio è perfetto, la magia, come la descrive Dimitri, è "realistica" e funziona senza eccedere in una sovrabbondanza di sense of wonder. Molto, molto bello.
Profile Image for Dioneo.
87 reviews3 followers
October 12, 2019
Scrittura agile, impianto narrativo solido, personaggi poco approfonditi e talora addirittura piatti. L’autore dimostra una grande padronanza del genere fantastico, oltre che una personale e lucida idea di letteratura.
Displaying 1 - 30 of 52 reviews

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