Avendoli letti di fila, in un paio di giorni, mi sento avvantaggiata nel fare un confronto fra i tre libri di questa breve saga.
Come il precedente ‘Coprimi’, anche questo è un romanzo adrenalinico, ma per motivi diversi. Non è tanto l’ansia di capire chi sia il colpevole, perché è quasi chiaro fin da subito, basta leggere i segni… e, secondo me, non è perché la Witt non sia riuscita a renderlo più criptico, ho il forte sospetto che l’abbia fatto di proposito: così il lettore, tolta quella parte, si è incentrato su come sbrogliare la matassa. E’ come quando sai chi è il colpevole, ma non riesci a provarlo, e tutto ti rema contro… almeno, la mia impressione è stata quella.
Tutte le prove, infatti, remano contro James, e man mano le cose peggiorano sempre più: sembra proprio lui il colpevole! Eppure Brian segue il suo istinto, anche se mille dubbi e rischi lo accompagnano, si fida di lui. E’ questo che mi ha tenuta incollata al libro, la voglia di vedere cosa altro potrà accadere, e come il cattivo riesce a muovere i suoi fili… e poi, finalmente, gustarmi il disbroglio della matassa.
Mentre il libro precedente era un poliziesco/romance di azione e adrenalina, ma soprattutto mentale, qui le indagini non mancano, c’è anche un bel po’ di gente morta e violenza (meglio saperlo prima di leggerlo, eh!), ma c’è anche amore, affetto, amicizia vera. Nel prossimo, avremo solo un breve accenno ai nostri protagonisti, un piccolo feedback di come se la passano.
Devo dire che il libro mi è piaciuto tanto, non più o meno del primo o del terzo… ognuno di loro mi è piaciuto per motivi diversi.
Voto: 4.5