Non c’è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi mentali. Non le guarda negli occhi a una a una mentre muoiono, anche perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo. Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una solida immagine e un fotoreporter con un passato discutibile da farsi perdonare sono l’unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno rivendica le proprie azioni. Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane. Un uomo che dice di essere Dio.
Artista poliedrico non ha mai smesso di dare prova della sua capacità di spaziare da un campo artistico all’altro. Come comico ha lasciato una forte impronta nel panorama della comicità creando una serie di personaggi indimenticabili protagonisti di alcune fortunate serie televisive come Drive In, Emilio e Fantastico 90.
Anche come musicista Giorgio Faletti ha ottenuto negli anni numerosi consensi. Ha cominciato pubblicando in proprio diversi album di successo. Nel 1994, con la canzone Signor Tenente, si è aggiudicato il secondo posto e il Premio della Critica al Festival di San Remo. Sono nate in seguito le collaborazioni con alcuni grandi artisti della musica leggera italiana: ha scritto canzoni per Mina, Milva, Gigliola Cinquetti e i versi di due album di Angelo Branduardi, Camminando Camminando e Il dito e la luna.
Il 2002 segna l’esordio in campo letterario. Il romanzo Io uccido balza immediatamente al vertice delle classifiche italiane e con oltre 3.500.000 di copie vendute diventa uno dei più clamorosi successi editoriali degli ultimi anni. Nel 2004 esce Niente di vero tranne gli occhi che conferma il talento letterario di Giorgio Faletti con oltre tre milioni di copie vendute. I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo, oltre che in tutti gli stati d’Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia e a partire dal mese di marzo 2007 negli Stati Uniti e nei paesi di lingua anglosassone.
Nel novembre del 2005 Giorgio Faletti ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura.
Nel frattempo non dimentica di essere un attore. Nel 2006 interpreta il prof. Martinelli in Notte prima degli esami, film campione di incassi con oltre 20 milioni di euro al botteghino. La sua interpretazione è stata premiata dalla critica con la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista.
Il suo terzo romanzo, Fuori da un evidente destino ha venduto 1.500.000 copie.
Voi dovete sapere una cosa: io in "teoria", ho due librerie, una è mia personale con tutti i miei libri che ho comprato da quando ho iniziato a leggere, e una invece è dei miei genitori, perché prima anche i miei leggevano, dove sono presenti libri di vari generi, Stephen King, Dan Brown e così via. Ed è proprio in questa libreria che ho scoperto "Io sono Dio".
Parto dicendo che, questo libro non lo letto di mia spontanea volontà, se mio padre non mi avesse consigliato questo libro, molto probabilmente avrebbe continuato a prendere polvere in quella libreria, quindi grazie papà.
Ed è sempre lui che mi ha un pò raccontato la storia dello scrittore, ovvero Giorgio Faletti.
Vi stupirà sapere che Giorgio Faletti non faceva lo scrittore come professione principale, bensì il comico, che si era un pò stufato dei libri che c'erano in giro e un giorno disse: "Sai che c'è? Visto che i libri in giro non mi soddisfano, lo scrivo io, un libro con i requisiti giusti". E con questa dichiarazione si rimboccò le maniche e cominciò a scrivere.
Ma visto che mi sono dilungato un po 'troppo, possiamo finalmente parlare del fulcro di questa recensione, ovvero "Io sono Dio".
Allora, parlare di questo di libro è un pelino complicato, in quanto ci sono tanti elementi in ballo, che non vi spoiler perché altrimenti che senso avrebbe leggere un libro senza l'effetto sorpresa.
Ma l'unica che vi posso dire è un po come è strutturato questo libro.
Il libro è diviso in due parti, una nel passato e l'altra nel presente, nel passato conosciamo il villain della storia, ovvero Wendell Johnson, soldato del Vietnam, che si è completamente sfregiato e per ciò congedato, che per quello che gli hanno fatto in guerra e per come gli hanno anche rovinato il suo futuro, cercherà vendetta.
Nel presente, invece, seguiremo le vicende di Vivien Light, una detective della polizia di New York che, insieme ad un fotoreporter, dovrà seguire il caso di un pazzo omicida che definisce Dio.
Il tutto condito con una semplice storia d'amore, perché quello che noi gustiamo, mentre noi leggiamo questo è, oltre all'indagine, il concetto di guerra.
Perché infatti, uno degli argomenti che lo scrittore tratta è proprio la guerra. Di come la guerra possa cambiare le persone nel profondo.
Di come loro all'inizio siano una persona e poi, con le situazioni che hanno vissute e che noi potremmo comprendere soltanto a metà, e poi al ritorno siano persone nuove.
In questo libro si raccontano esperienze vissute di cui restano soltanto i ricordi.
Finito questo piccolo monologo sulla guerra, spero sia riuscito bene, vi posso dire che questo libro merita una possibilità.
Adesso vado a vedere se la libreria dei miei riesci a stupirmi un'altra volta.
Bello! Bello! Bello! Thriller da leggere tutto d'un fiato, dovevo impormi di smettere nella lettura, una pagina tirava l'altra. È vero il finale (inaspettato almeno per me, che puntavo su un altro personaggio) non è così coinvolgente come il resto del libro, ma a me è comunque piaciuto molto. Ci vedrei ben rappresentato un film.
A few plotholes in this one (unless I've missed the answers and someone can enlighten me? Otherwise, a few unrealistic (in my opinion, each to their own) actions and scenes.
(Spoilers ahead...)
1. Why didn't the police search Ziggy's flat for the rest of the letter (that he was photocopying when he died and would have told them the locations of the bombs??) 2. Russell never handed over the original letter so that the handwriting could have been analysed. 3. Russell being invited along with a police detective during the investigation didn't seem right? Then the detective allowing him to stay at her place (after his father disowned him) and sleeping with him on the first night? Nah. 4. Russell's dad offering him the helicopter, a private jet, a Mercedes, and then a lawyer and bailing him out of prison for a DUI, straight after he disowned his son and kicked him out of his flat? Nah. (Then Russell "thanking" him for his help by blackmailing him?? Really?? 5. Russell practically did most of the detective's job. Him asking (what turned out to be) a pivotal question when interviewing someone? The pivotal question was 'what's your job?' Surely that's one of the first things the detective should have asked? 6. The detective letting Russell's kidnappers leave without reprimand, even after one of them attacked her? They wanted $65k from Russell, but fled (without a grudge??) 7. I know that the killer turned out to have a split personality, but planting bombs where they live?
I dunno. It was OK, and there were a few bits I liked, but I couldn't get the above aspects out of my head, lol.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Diversi anni fa avevo letto di Faletti "Pochi inutili nascondigli" e il mio giudizio fu tiepido. Probabilmente ha influito il fatto che fosse una raccolta di racconti e non tutti li trovai dello stesso spessore e coinvolgimento, ma stavolta mi sono dovuta ricredere. "Io sono Dio" inizia in sordina per poi prendere un ritmo incalzante che ti trascina e non riesci più a mollare la lettura. La storia non è semplicissima, tanti eventi del passato che si intrecciano col presente, per dirne due, l'11 settembre e la guerra in Vietnam e tanti personaggi da tenere d'occhio per ipotizzare la soluzione del caso. Davvero bello.
“Questo è il mio potere. Questo è il mio dovere. Questo è il mio volere. Io sono Dio.”
Took quite a while to get into this book, but it usually does with me! But, thoroughly enjoyed it, couldn't put it down towards the end, so, I'll call it a goodun!
Adorei! Não conhecia nem o autor nem o livro antes de o ver à minha espera na fnac. Mais uma compra compulsiva bem-sucedida, só tenho pena de não ter trazido também o Eu Mato do mesmo autor.
As primeiras setenta páginas demoram um pouco a desenvolver a história, mas nunca em risco de se perder o interesse. O enredo faz-nos querer saber mais e continuar a ler. Personagens verosímeis, fáceis de gostar pela sua humanidade. Um livro simples, muito bem escrito, sem cair na presunção.
This book is one of the most beautiful books written by Giorgio Faletti. It is set in New York City where detective Vivien Light and Russell Wade investigate a mysterious case that could destroy the entire city of New York. This is an intricate thriller about how a great policewoman and a former press reporter can collaborate against a serial killer. Faletti’s style is amazing and he can put the reader inside the story. I enjoyed this book and its characters. If you love thrillers this is a must-have to read.
It was a really tiring read. That's the only way I can describe it. I feel like all the flashbacks were too long, the introduction was also weird. I feel like the whole story could have been said in 150-200 pages max. It's not a pageturner that will keep you on the edge of your seat.
«Questo è il mio potere. Questo è il mio dovere. Questo è il mio volere.» Ancora una pausa. Poi il delirio. «Io sono Dio.»
Voto effettivo 4,5.
Bè, che dire: ho amato questo libro, ho amato gli svolgimenti, le pieghe che ha preso la trama, ho amato i personaggi principali, come quelli secondari, del resto. Per me, non merita il cinque pieno per un un'unica pecca: le prime 80-90 pagine sono troppo lente, e in alcuni momenti le ho trovate laconiche e logorroiche. Ma entrati nella seconda parte del libro che occupa l'80% del testo tutto cambia; diventa scorrevole, ti integri nella lettura come se fossi davvero lì a New York con Vivien e Russell. La trama tolte le prime 80 pagine è avvincente, intrigante, ammirevole. Lo stile dell'autore mi piace, è scorrevole e il lessico è svariato e mai ripetitivo, i periodi (nel senso di frasi) che costruisce questo autore sono davvero molto belli e pini zeppi di aggettivi come piacciono a me *-*. Quando si entra nel vivo della storia è difficile staccare gli occhi dal testo, impossibile fermare la lettura oppure fare una pausa. Devi scoprire, continuare la lettura e divorare le pagine, anche se non ti accorgi che scorrono troppo velocemente. Un bel libro, per di più, di un autore italiano, che finalmente sa costruire libri thriller, senza strafare e fare troppo poco, che riesce ad ottenere l'attenzione del lettore fino alla fine. Lo consiglio a tutti gli appassionati di libri di genere thriller, che amano stare con il fiato sospeso.
This was an amazing read for me. Unfortunately I'm giving it 4 stars just because the start was just TOO slow, I almost quit reading it. But after like 200 pages it started to get really really good.
"C'è una cosa della quale temo dobbiamo renderci conto, Paul. L'odio non è più un sentimento. Ormai sta diventando un virus. Quando arriva a infettare l'animo, la mente si perde. E le difese delle persone sono sempre più deboli". Questo quinto romanzo "targato" Giorgio Faletti è un thriller psicologico che riesce ad amalgamare molto bene suspense ed azione… il tutto "condito" da alcune riflessioni filosofiche. In alcuni punti sembra di leggere uno dei tanti romanzi di Jeffery Deaver. Tutto gira attorno ad un uomo misterioso (lui stesso si definisce "Dio") che compie strane, ma allo stesso tempo spettacolari, esplosioni in una New York ancora scossa dagli attentati dell'11 settembre. Toccherà alla detective Vivien Light ed al fotoreporter Russel Wade, entrambi alle prese con storie personali certamente non facili, cercare di fermarlo in una allarmante corsa contro il tempo. Io sono Dio, che ha un'incredibile realismo (con alcuni passaggi anche abbastanza crudi), scava nella mente umana e nelle sue debolezze e cerca di farci riflettere, ammesso che ciò sia possibile, sulle conseguenze del libero arbitrio. Il ritmo è serrato sin dalla prima pagina, i colpi di scena non mancano ed i personaggi (sia primari che secondari) risultano molto ben caratterizzati… anche nei loro drammi personali e familiari. Tuttavia, ho trovato un paio di “macchie” che mi hanno lasciato con l'amaro in bocca: - ci sono un po' troppe ed assurde coincidenze (e, perciò, tutto il racconto risulta abbastanza forzato); - la trama è meno coinvolgente rispetto ai precedenti lavori dell'autore. [https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
Um policial com um ritmo lento. As primeiras 100 páginas parece que não avançam nada. Muito texto. Poucos diálogos.
Uma excelente história, sendo que surpreende pela positiva. Não é um policial em que há um assassino a matar muita gente mas sim uma pessoa que lhe aconteceu demasiado mal na vida, tenta mudá-la e acaba por matar desenfreadamente e em massa, no entanto, não é o serial killer convencional. Este mauzão da fita tem muita mais que se lhe diga. . .
O responsável pela investigação é uma mulher que é uma personagem muito convincente que me conquistou logo às primeiras páginas em que se começa a mostrar. Uma mulher com fibra mas também delicada e com coração. Uma mulher a quem lhe estão acontecer coisas muito negativas a nível pessoal mas que face ao que está a suceder, consegue desligar-se e comprometer-se profissionalmente, sem, no entanto, descurar essa mesma responsabilidade familiar. Terá como parceiro um repórter fotográfico, que se liga à história de uma maneira excelente. Também adorei esta personagem. Uma personagem conturbada também ela. Um homem que já fez muita asneira no passado e que vive atormentado pelo fantasma do irmão. . .
Temos um padre que dirige uma casa que recupera adolescentes ligados a drogas e que faz o seu melhor. Um padre que a certa altura vê a sua vida a alterar-se com uma certa pessoa que entra no seu confessionário e que vai mudar todo o rumo da trama. . .
O livro todo passa-se assombrado pela guerra do Vietname. Todas as personagens são de alguma forma afectadas por ela. . .
Um livro com uma história interessante e cativante que incentiva à sua conclusão, a 100 páginas do fim só queria ler tudo de uma vez para descobrir tudo o que se estava a passar e quando isso aconteceu fiquei pasmada a olhar para as letras. . . fui tão bem enganada. . . a resposta estava MESMO ali.
Apesar de tudo e tendo em conta o meu gosto pessoal não é um livro favorito. O ritmo como já referi é lento e demora para ser desvendado o que quer que seja. Andamos às voltas com as personagens. . .
'Io sono Dio ' (I am God) is a beautifully written, fast paced story about how one man looses himself in Vietnam and returns to the States full of hatred to the government that betrayed him so badly. The main story is the classic tale about finding the bad guy and stop him in time to save everyone from dying under cruel circumstances, but it's also about finding peace with whom you are, what you are. The plot of the book worked very well in my mind and although I was closer then I thought to figure out who the bad guy was, I was surprised as the horrible truth were revealed at the end.
I'm not a huge crime novels fan but I am a Faletti fan. His way with words intoxicate me to a point where I find myself vanishing into a rainbow of words that together fills my heart with promises of love and a perfect world - only to be brought back a moment later with the cruel events that our non-perfect world at times makes us deal with.
Most descriptive writers have a tendency to get lost in the details. The attention they give every new thing mentioned overshadows the plot and for some it goes so bad that their novels ends up as nothing more then printed pages filled with words. It takes more then that to write a book. Although Faletti is a descriptive writer and it is one of the reasons I love him so, he knows when to dwell and when to move on and perhaps more importantly, he knows how to say a lot in just a few words.
I would certainly recommend this to anyone who would enjoy a good thriller but also anyone that enjoys books from a master of words.
Crime fiction is not my favourite genre, but when it is done well, I really do enjoy it. Emily and Jamie from Constable Robinson publishers regularly feed my reading needs, sending me a wide assortment of their titles to try. When I Am God by Giorgio Faletti dropped through the letterbox, I really wasn't sure what to think - the cover alone is enough to scare the pants off you and the blurb on the back is intriguing. So, a couple of days later, I finally raise my head from the pages, and it really has been the most fabulous read, to use a well-worn phrase; 'I really couldn't put it down'. This is a very cleverly written novel, with a wide cast of characters who at first seem to have nothing whatsoever to link them, as the story unfolds, these characters become more and more entwined within this gripping story. There is a serial killer on the loose. A serial killer with a difference - the police are aware that there are buildings in New York city that have mines in their foundations - they were put there at the time of construction and someone, somewhere is making sure that they are detonated. Vivian Light is the policewoman in charge of the investigation and the chase to find the killer and what follows is a superbly crafted thriller with red-herrings, twists and unexpected events galore - keeping the interest of the reader throughout the story. An unpredictable story line, an astounding ending and some really realistic characters - added to a sense of tension that is almost unbearable towards the end, this novel is a real triumph of a thriller.
Well... I liked it, as my rating says. It was a little bit confusing at first and I was trying to figure out who was who and who did what and when. All those passages with cursive writing sometimes mess things up a little, but overall it was relatively easy to follow the story. I must say the end really surprised me, because I never suspected the bad guy to be... (yeah, like I'm going to tell! :P). But, I also have to admit that the book (or, rather, the author) failed to invoke that "oh my goodness, what's gonna happen next?!" feeling in me and while I really enjoyed reading this book, I was actually never brought to the edge of the seat with anticipation and excitement, nor did I spend entire nights reading, unable to put it down. It was...good, but not great. Storytelling is just that - good, but not great. It misses many elements of the good prose. This book was more like a newspaper article. Dry. Plenty of details, but dryly laid out.
This book is full of unexpected plot twists and turns. Till the end you cannot know who sets the bombs to blow. Detective is following all those leads towards killer but the real "God" stays hidden till the end. Faletti keeps his readers tense till last few pages of the book. You cannot imagine how will it all solve and who is the killer. REALLY great book. Really.
La verdad quedé un poco decepcionada con este libro. Los primeros capítulos todo fue muy lento, incluso me quedé dormida leyéndolo. Sin embargo, la trama tuvo un subidón inesperado que hizo que todo mejorara casi al final. No obstante, hubo un ecceso de cursilería, trama metida a la fuerza, pero eso no quita que el final hubiese sido grandioso.
Ho fatto fatica a finirlo. Il finale non mi è piaciuto ed finito in modo assurdo. Faletti ha scritto altri libri meravigliosi come “Appunti di un venditore di donne” in cui parla di un ambiente che conosceva bene: Milano degli anni 70. “Io sono Dio” parla di una città e di una nazione che non è la sua. Che delusione!
The beginning of the book seemed promising but it then turned into a mish mash of characters and the story finally dissolved into a muddle. We are promised a strew of high rise explosions and end up with only the one. No sense in the story and it became clouded with so many loose ends. Very disappointing. One of these books that makes people say Am I losing the plot?'
Gostei do enredo e das personagens, acho que a escrita é bastante visual mas ao longo do livro fui encontrando muitas fragilidades. Parece que o autor não conseguiu conciliar uma melhor análise das personagens em detrimento da acção; no final fiquei com a sensação de algo incompleto!
foi interessante. não esperava o plot final, mas acho que era esse o objetivo (eheh I'm so funny). gostei mas não adorei. boas personagens, boa história, boa escrita. mas não sei. esperava um pouco mais. não é bem 3 estrelas, é mais 3,5
Mi spiace per la mia capa che me l’ha prestato con slancio ed entusiasmo, ma questo libro è veramente una boiata colossale. (A lei ovviamente dirò che l’ho apprezzato, dopodiché non accetterò mai più un libro in prestito da lei).
Penso che fra quelli letti ora, insieme a Io uccido, sia il libro di Faletti che mi è piaciuto di più. Lo stile di scrittura è molto scorrevole e le descrizioni ti mantengono nel vivo della storia senza mai annoiarti e facendoti vivere tutto come se fossi uno dei protagonisti. Sono riuscita a immedesimarmi perfettamente in Vivien, a sentire le sue gioie e i suoi dolori, le sue vittorie e le sue sconfitte. Un libro da leggere tutto in un fiato, che ti accompagno nel viaggio dell'investigazione senza dirti nulla... Finché all'improvviso non scopri tutto, e ne rimani assolutamente sorpreso. Sono rimasta solo un po' delusa dalla mancanza di spiegazioni: il colpo di scena ci stava tutto, ma poteva essere approfondito un po' meglio per apprezzarlo di più, invece è stato gettato li come una bomba e basta. Invece sono state inserite parti che sembrano non avere ne capo ne coda, come sono state messe sono state anche dimenticate, e quindi mi sono ritrovata a chiedere ma questo cosa c'entra? Sarebbe stato bello se fossero state approfondite oppure eliminate in favore di una spiegazione migliore dell'intreccio.
Parecchi anni fa avevo letto vari romanzi di Giorgio Faletti, mentre questo mi era rimasto nella "wishlist". Per fortuna mi sono deciso a comprarlo e leggerlo, perché l'ho trovato appassionante, coinvolgente ed emozionante, come d'altronde mi ricordo era stata la lettura anche degli altri libri. Agli amanti del genere thriller, crime, "hard-boiled", consiglio vivamente la lettura di questo e degli altri principali romanzi di Faletti!
Ho ritrovato Giorgio. Dopo anni dall’ultimo suo libro letto, e a quasi due mesi dalla sua morte. Ormai, di lui, si è veramente letto di tutto, dalla classica sentenza finto-intellettualoide all’italiana “Eh, ma è un autore nostrano di bestseller, dunque non sa scrivere!”, ai continui confronti con gli autori di thriller americani (perché, poi?) passando per la diffidenza pregiudiziosa di chi, sapendolo comico nel passato, non ha fatto che storcere il naso di fronte ai suoi romanzi (senza averli letti, ovviamente) per poi santificarlo una volta morto. Ma si sa, siamo in Italia. Io sono al terzo romanzo di Faletti (dopo “Io uccido” e “Niente di vero tranne gli occhi”) e la mia opinione non l’ho mai cambiata: Faletti mi piace e alla faccia di tutti i pregiudizi, da amante del genere (con un briciolo di modestia posso dire di non essere a digiuno di thriller), dico e ripeto che lui sa (anzi, sapeva) scrivere alla grande. Una scrittura limpida e diretta senza troppi fronzoli e senza inutili divagazioni, un ritmo incalzante, uno taglio psicologico, molto umano, dei suoi protagonisti (basti pensare qui alla complessa Vivien) rendono i suoi romanzi dei gran bei thriller perfetti per chi ama il genere. Certo, stavolta non siamo ai livelli di “Io uccido” (uno dei primi thriller da me bollati con 5 stelline e che, ancora oggi, a distanza di anni e di decine e decine di altri thriller letti, premierei allo stesso modo), e molto dipende anche dal tipo di storia narrata: là eravamo nel thriller virante verso la paura da giallo più “nostrano”, qui, complice l’ambientazione in America, siamo in un thriller più thriller, più nero, più tosto, più puro, più “da sbirro”, ma non per questo più facilotto. Anzi. Mentre la New York del post 11 Settembre è sconvolta da una serie di attentati terroristici, lo scheletro di un uomo (che, come si scoprirà, era stato combattente della guerra in Vietnam) viene rinvenuto in un cantiere…ebbene, non si tarderà a scoprire che il figlio dell’uomo altro non è che il terrorista che sta seminando panico nella città, per quietare, con insana follia, quella sete di vendetta che sente dentro da troppo, troppo tempo. Ma alla fine, sarà veramente così? Il Giorgio nazionale questa volta ci ha lasciato una storia più complessa, più matura, che scopre un nervo ancora dolente della recente storia americana e tocca temi importanti, dalla guerra alla droga passando per la religione. In barba a tutto e a tutti, la storia si sente, complessa e anche un poco complicata, considerato anche l’elevato numero di personaggi. Poi, ahimè, ecco che verso il finale, al momento di tirare le fila, accade l’evitabile: un colpo di scena che però mette in discussione tutta l’indagine sui cui il romanzo si è costruito. E mi è rimasta la bocca amara perché non ho capito come effettivamente sono andate le cose…o meglio, ho dato la mia interpretazione (la quale, tuttavia, non mi ha soddisfatta del tutto) ma non so se è quella giusta. Forse Giorgio voleva questo, che ogni lettore tirasse le fila a modo suo? No. Io penso che, molto semplicemente, abbia avuto, per tutto il romanzo, un piano e poi, sul finale, non sapendo più come raccapezzarsi, sia scivolato….e abbia voluto fornire al lettore la sorpresa dell’ “assassino è uno dei personaggi”, che altrimenti non ci sarebbe stata. Ma gli interrogativi rimasti restano troppi, avrei preferito più chiarezza. Detto ciò, non mi sento di bocciare il romanzo, che, lo confesso, si è lasciato divorare. E non condivido assolutamente tutte le critiche eccessive di chi l’ha stracciato quando, in giro, ci sono palate di “thriller” internazionali noiosi e pesanti, che si perdono in decine di pagine di divagazioni, senza mettere in conto che il lettore è là, e aspetta di essere intrattenuto, impaurito, incalzato, tre cose che invece Faletti riusciva a fare fino alla fine…peccato che ora, però, non possa più farlo. Quattro stelline piene nonostante il finale non convincente e non pienamente compreso.
La trama: Wendell Jhonson è un soldato,un reduce della guerra del vietnam,conflitto che lo ha lasciato segnato nel corpo e nello spirito. Vivien Light è una detective della polizia di New York,una donna con un forte carattere,determinata,volitiva e di bell'aspetto;Vivien è molto affezzionata alla nipote Sundance,una ragazza adolescente che pe problemi legati al consumo di droghe si trova a Joy,una comunità guidata da Padre Michael McKean. Ziggy stardust è un pesce piccolo,un piccolo spacciatore implicato anche in un giro di prostituzione. Russel Wade è un giornalista,fratello di Robert,famoso fotografo;Russel è da anni caduto in una spirale di autodistruzione dopo uno scandalo. Un giorno la città di New york viene scossa da un attacco,qualcuno ha fatto esplodere delle bombe che hanno causato una novantina di morti,quasi contemporaneamente viene riitrovato un cadavere all'interno del muro di un vecchio palazzo in demolizione e la detective Light viene chiamata ad investigare. Questi due eventi cosi differenti tra loro sono però legati da un come un denominatore,un uomo che si crede Dio,e come un Dio vendicativo vuole punire gli uomini.
La mia opinione: Si tratta del primo romanzo di Faletti che leggo e devo dire che mi ha piacevolmente stupita,nel senso che leggendo la sinossi mi aspettavo un thriller banale,scontato e invece mi sono trovata innanzi un romanzo ben scritto,dove i personaggi sono collegati tutti tra loro con un filo sottile che viene dipanato piano piano senza svelare troppi dettagli al lettore,tanto che solamente alla fine ho capito che tutte le mie congetture sul potenziale colpevole di questi crimini erano assolutamente sbagliate e mi sono trovata davanti ad un bel colpo di scena,infatti è davvero difficile scrivere questa recensione senza spoilerare nulla,perchè la trama è fitta e i personaggi e le loro vicende si intrecciano di continuo. I personaggi a mio avviso sono davvero ben costruiti,mi è piaciuto in particolar modo il personaggio di Russel perché è estremamente umano in quanto pieno di difetti,beve troppo,non è capace di restare fuori dai guai,sbaglia a livello sentimentale come quasi ogni uomo farebbe al suo posto ma poi è capace di reinventare la sua vita,la sua carriera e riabilitare il suo nome. Il ritmo del libro non è particolarmente incalzante ma è una lettura comunque scorrevole,e in particolare mi sono piaciuti i passaggi in cui si parla di Wendell e della sua storia prima e dopo il Vietnam. Questo è un romanzo dove nulla è come sembra e riserva delle sorprese anche riguardo ai personaggi e al loro passato. In generale devo dire che mi è piaciuto e se devo trovare dei difetti direi che l'unica cosa che ho trovato superflua ai fini della narrazione è la storia d'amore di Vivien,che secondo me non aggiunge nulla alla trama e che rende il tutto un po troppo melenso. Non è un libro che tocca temi importanti,se non marginalmente l'uso di droghe ma si tratta di una lettura d'evasione,non particolarmente impegnata ma ben scritta. Nonostante questo sicuramente leggerò altri libri di questo autore che per me è stato una piacevole scoperta.